Sunday, October 30, 2011

Studio sull'impianto cocleare bilaterale: Meglio due di uno...

Deaf children: Study shows significant language progress after two cochlear implants



Oct. 24, 2011

by David Tenenbaum

An ongoing study of 45 deaf children who had two cochlear implants finds that their language skills are within the normal range.

Cochlear implants attempt to replace the hair cells in the inner ear, by delivering an electric signal from an external microphone and processor to the auditory nerves, which carry information from the inner ear to the brain.
The study, providing the first good evidence that a second implant helps with understanding speech, was conducted at the Waisman Center at the University of Wisconsin–Madison and presented at a regional meeting of experts on cochlear implants held Oct. 21-22.
“It’s a huge success to see these children making such strides in language acquisition,” says Christi Hess, a Ph.D. student in communicative disorders. “Many, after as little as one or two years with the implant, have language scores within the normal range, especially those who got the implant before age two.”
Thousands of children get cochlear implants each year, and the surgery is done at an ever-younger age, says Ruth Litovsky, professor of communicative disorders and surgery/otolaryngology.

It’s known that implants made at a younger age deliver results more quickly, and that a second implant helps children both locate the source of a sound and understand speech in a noisy room. But until now, it was not clear if the second implant would improve understanding of spoken language.

“The most exciting finding is that having two implants does correlate with an improvement in receptive language,” says Hess.

“Many of these children go through an ‘Aha!’ moment, a revelation, when the inputs they are trying to process suddenly start to make sense,” says Hess. “They have not had a framework for organizing these stimuli, but at some point, their brains start to make new connections and they begin to understand the auditory world.”

There are several reasons why two implants could be better, says Litovsky, who is director of the binaural hearing and speech lab at the Waisman Center and has studied cochlear implants for 12 years.

“As good as cochlear implants are, they provide input that is degraded, and the input to each ear is imperfect. The hypothesis is that with two implants, the children receive ‘two looks’ at a signal. The success of surgery in the two ears can vary, so the electrical impulses reaching the brain from each ear are not identical, and getting a signal to both ears gives another opportunity to sample and understand the auditory world," Litovsky says.

The children, who ranged from 4 to 9 years of age at the time of testing, had had at least one year of experience with the first implant and got the second implant by age 6.

There are several reasons to study language acquisition in children with “electric hearing,” Litovsky says. “This helps us understand the incredibly complex process of converting pressure waves in the air into sound and then into meaningful information, but this kind of research also helps parents make momentous decision about implants for their children who are deaf.”

The surgery is often covered by health insurance, but parents must decide whether and when to implant and whether to do both ears. Understanding the possible benefit of a second implant becomes a critical component of the decision process.

Implants deliver a highly simplified signal — they condense the tens of thousands of frequency information “channels” available in an acoustic system to approximately 20 channels of frequency. That, combined with the consequences of having spent months or years in silence, can limit the benefits. “The children we test are typically functioning fairly well in quiet, everyday conversation,” says Hess. “There may be nuances that they are missing, and they tend to have more trouble in the presence of background noise, like what they would hear in a classroom.”

Although Hess and Litovsky have seen wide variations in the language skills of the 45 children, Litovsky says it’s critical to keep the context in mind. “Without these implants, they would have significantly less ability for spoken and receptive language, or perhaps none at all.”

These results reported today came from the first language tests after the children were implanted, but the scientists are continuing to track the 45 children, who came from across the country.

“We are interested in understanding how they will perform over time,” says Hess. “Most children have been to the lab for two or three annual visits, and we will soon know more about whether their language tests correlate with auditory measures, whether they continue to improve with added experience with two implants.”

Tuesday, October 25, 2011

Momento Incredibile- Impianto Cocleare: Surround Sound

Carissimi tutti -
ieri mi sono regalata un DOCKING STATION ma visto i prezzi ero concentrata su un Bosè ma alla fine ho optato per un Yamaha! Ora la mia casa è una discoteca ...da quanti anni aspettavo questo momento....i sogni nel cassetto si sono realizzati, ho in mente anche un concerto -tutte cose che da ragazza non ho potuto realizzare ...ewwiwa ..
- Flora

La Repubblica: Sordità, tra ignoranza e pregiudizi ma oggi una vita normale è possibile

Sordità, tra ignoranza e pregiudizima oggi una vita normale è possibile

Oggi in Italia i non udenti dalla nascita sono circa 25mila; una patologia ancora circondata da luoghi comuni, eppure sedute specialistiche e apparecchi acustici possono assicurare un'esistenza normale. Divide la proposta di legge che vuole la lingua dei segni come lingua minoritaria

di LORENZA CASTAGNERI ROMA - Una patologia circondata da pregiudizi e molti luoghi comuni. Questo è ancora oggi la sordità in Italia. Tra scarsa conoscenza dei meccanismi alla base della patologia e poca chiarezza sulle cause, manca una definizione condivisa di "non udente". Anche i dati sono approssimativi e nel frattempo impazza la polemica tra coloro che vorrebbero vedere la Lis riconosciuta come una lingua ufficiale e chi - tra gli altri medici specialisti e associazioni - non accetta la proposta.

Una definizione. "Per non udenti si intendono i 'sordi profondi bilaterali' - spiega Giuseppe Gitti, logopedista del Centro di rieducazione ortofonica di Firenze - . Oggi in Italia sono circa 25mila. Non ne nascono più 300 all'anno, circa 2 o 3 per provincia". Un numero esiguo per cui l'insorgenza della malattia può essere legata a cause diversissime. "La sordità è solo in parte un handicap ereditario, legato a questioni genetiche. Nel 95 per cento dei casi i genitori di un bambino non udente non sono sordi", spiega Gitti.

Proprio come Laura Brogelli e suo marito. Fiorentina, Laura è mamma di un bambino di tre anni sordo dalla nascita. Le diagnosi prenatali classiche non avevano rivelato nessuna anomalia. I primi problemi sono emersi quando il bambino aveva un anno. "Lo chiamavo e non rispondeva, così ci siamo rivolti ai medici". Prima un classico esame audiometrico, poi uno più specifico, l'Abr. L'esito fu "sordità totale bilaterale".

Diagnosi e terapie per vivere normalmente.
Ecografie, amniocentesi. Nessuno di questi test rileva la sordità nel feto. "Ma dopo la diagnosi, attraverso le terapie e l'uso delle protesi, i non udenti, sebbene non possano iniziare a sentire come una persona nata perfettamente sana, imparano a parlare e riescono a comprendere tutto senza difficoltà, aiutati anche dalla lettura del labiale", spiega lo specialista. Insomma, una vita normale, facilitata anche dal fatto che oggi la comunicazione verbale, tra sms, email e chat, è sempre più "visibile". Certo, le sedute con il logopedista e l'uso di apparecchi acustici sono fondamentali.

In Italia cure all'avanguardia. Tra gli strumenti a disposizione, il più comune è l'amplificatore di suoni che si colloca dietro l'orecchio. C'è poi il cosiddetto orecchio bionico, ovvero l'impianto cocleare, che si inserisce nell'orecchio interno del paziente attraverso un intervento chirurgico. L'operazione è interamente a carico dello Servizio sanitario nazionale, mentre la spesa per gli amplificatori richiede un contributo da parte delle famiglie. La situazione, tuttavia, varia da regione a regione. In Toscana, ad esempio, il servizio sanitario pubblico concede gratuitamente ai non udenti anche le pile per gli apparecchi. ''In Italia la ricerca e le cure per la sordità sono all'avanguardia - dice ancora Gitti - . Sul territorio sono presenti tanti centri specializzati per i non udenti. Forse si potrebbe creare un miglior coordinamento tra ospedali a livello nazionale, ma la situazione nel nostro Paese è tutt'altro che nera''.

Riconoscere per legge la Lis come lingua. Lo scorso luglio è stata presentata in Parlamento una proposta di legge bipartisan tesa alla "promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva". In particolare, la legge propone il riconoscimento della Lis, la lingua dei segni italiana, come una lingua autonoma. Un provvedimento contrastato dal Comitato nazionale genitori familiari disabili uditivi, di cui anche Laura Brogelli fa parte. "Riconoscere la Lis come una lingua vorrebbe dire che esiste una minoranza, distinta in base a un deficit fisico, che usa correntemente questa lingua - spiega Brogelli - ; un popolo di sordi, insomma. Non ci opponiamo all'uso del linguaggio gestuale - precisa - , ma al riconoscimento della lingua italiana dei segni. Se ciò accadesse i sordi tornerebbero a essere sordomuti".

"Proprio così - concorda Giuseppe Gitti - . Alla base della proposta di legge c'è l'idea stereotipata che i sordi siano anche muti e che possano esprimersi solo a gesti. Sbagliato. Come detto, la stragrande maggioranza dei bambini sordi nascono e crescono in una famiglia in cui non ci sono altri non udenti e non conoscono la Lis. E poi con la terapia e gli apparecchi acustici  suppliscono perfettamente al deficit". 

La spesa. Alla questione culturale si aggiunge la spesa pubblica che l'accoglimento della proposta di legge comporterebbe. "Per lo Stato sarebbe un dispendio enorme", dice Gitti. Tra le spese per la formazione degli interpreti in ambito scolastico e per garantire la presenza di almeno uno di loro in tutti gli uffici pubblici italiani, il Comitato stima che la spesa sarebbe di almeno 200 milioni di euro, considerati 25mila sordi profondi bilaterali dalla nascita. 

"La sordità non è uno status, ma un deficit rimediabile", sottolineano dal Comitato. Lo dimostra il figlio di Laura. Frequenta il primo anno di scuola materna e sa interagire senza particolari difficoltà. "L'emozione più grande è stata sentirlo pronunciare la sua prima parola: pipì. Non lo dimenticherò mai".

Monday, October 24, 2011

Programmi Sottotitolati Disponibili su iTunes...

Closed captioning for the hearing impaired is now available in iTunes for new TV episodes as well as thousands of movies and iTunes U video episodes. As you browse the store you can determine whether the particular content you're looking at has closed caption support by looking for the small cc icon in the info on the left side of their pages. The cc icon also appears in lists of TV episodes and in iTunes U offerings with multiple episodes (e.g. Developing Apps for iOS, from Stanford). To find all the content with closed captioning in Movies, TV or iTunes U, click the Power Search link in Quick LInks in the iTunes store, select the category you want to search within from the Results popup, and check the option to search only for closed captioning before you use the Search button.
 Cliccate qui.

Friday, October 21, 2011

Io Sento

Ieri alla stazione mentre aspettavo le amiche in mezzo ad un casino alluccinante tra i clacson delle macchine; i treni che frenano; la gente che parla, che urla, chi ride..ho sentito un rumore alquanto strano..pensavo che fosse il distributore automatico dei biglietti..mi allontano un pò..ancora una volta sento questo rumore...mi giro- mi rigiro per capire cos'è..alzo la testa di fronte a me: l'enorme tabellone dei treni in arrivo e in partenza...quando scalano e girano le lettere..i numeri! Sento questo rumore e la prima cosa che ho detto: in tutti questi 6 anni che vengo in questa stazione ad aspettare le amiche non ho mai sentito questo??? 
Le mie amiche hanno avuto difficoltà a togliermi da quel posto..ero e sono felicissima di aver sentito questo rumore "nuovo"...
Quindi, Davide anch'io ho provato la tua stessa cosa, mi aspettavo molto quel giorno tant è vero che quando tornai a casa con la scusa di mal di testa tolsi l'impianto...mi ponevo la domanda: e se ho fatto la scelta sbagliata?
La mattina seguente mi feci forza, lo misi e da quel giorno ho scoperto il mondo dei rumori....e ogni giorno scopro qualcosa di nuovo e più mi si accumula il mio serbatoio della felicità.
- Neira

Wednesday, October 19, 2011

Da Prendere a Morsi:-)

Salve a tutti, questo è il mio grande amore Giulio Riccardo, ha 3 anni e ha fatto l'impianto cocleare un anno e mezzo fa. Oggi siamo andati al Policlinico di Bari a fare il controllo con la logopedista e devo dire che sono uscita piu soddisfatta dell'altre volte, perche il mio piccolo regolarmente, siccome è un bel monello, anche se a casa dice tante cose, quando arriva al controllo non collabora, fa e dice le cose come e quando dice lui, ed io esco un po triste.....ma oggi invece è stato molto Bravo l'amore mio....ha collaborato tantissimo, ha detto tutto quello che se le ha chiesto, anche se la sua fonetica è da lavorare ancora, ci sta dando tante sodisffazioni, ogni giorno impara una cosa nuova, una grande gioia per noi e quello che si prova è cosi meraviglioso che non ci sono parole per descriverlo!

Tuesday, October 18, 2011

"Skin Its" Disponibile per i Processori Cochlear, Advanced Bionics

Siamo sempre alla ricerca dei nuovi modelli per rendere più fichi, belli, brillanti nostri processori sia da adulto che da bambino.
Skinit.com è un prodotto che è tipo copri-processore ed è disponibile in tanti modi alla moda per ogni gusto possibile immaginabile.
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Friday, October 14, 2011

Per Conoscenza: Lettera aperta al Presidente dell’ENS

COMITATO NAZIONALE GENITORI FAMILIARI DISABILI UDITIVI
Lettera aperta al Presidente dell’ENS

Egregio Signor Presidente,
il Comitato Nazionale Genitori Familiari Disabili Uditivi è costituito da genitori, disabili uditivi,
professionisti e esponenti della comunità scientifica e associazioni in rappresentanza di tutto il
territorio nazionale.

Premettiamo che non siamo assolutamente contrari all'uso del linguaggio mimico gestuale quando
necessario. Lei è molto giovane e sa perfettamente che oggi un bambino sordo, anche profondo,
ha la possibilità di apprendere la lingua orale e di vivere insieme a tutti, come tutti.
Quindi noi non siamo contro il linguaggio mimico gestuale da sempre e fino agli inizi degli anni '90
difeso dall'ENS. Siamo contro il riconoscimento della LIS. Perché riconoscerla significa affermare
che esiste una minoranza sorda, una cultura sorda, una identità sorda, significa insomma
affermare che la sordità è uno status antropologico e non un deficit peraltro, attualmente,
rimediabilissimo.

Noi, per correttezza, La informiamo che nel caso la legge venga approvata ci batteremo affinché
siate considerati minoranza linguistica e non disabili e faremo pressione che siate trattati come
tutte le minoranze linguistiche, non come disabili. Non può esistere una minoranza disabile.
Sicuramente l'ENS sarà d’accordo nel rinunciare a tutte le previdenze concesse agli handicappati
così come lo saranno i veri promotori della legge, gli unici veramente interessati a questa legge: gli
interpreti.

Caro Presidente con l'approvazione di questa Legge, l'ENS non sarà più, a nostro avviso, il punto di
riferimento dei sordi italiani, l'ENS verrà sostituito dalle numerose associazioni di interpreti che in
pratica "gestiranno" i sordi.

Come genitori ci permettiamo di farLe una proposta che va contro la cultura mondiale delle varie
lobby dei sordi, una proposta rivoluzionaria che potrebbe mettere al centro del dibattito mondiale
l' ENS, una proposta che, se non esistono pregiudizi e interessi, dovrebbe trovare il suo assenso e
quello di molti suoi iscritti.

La persona sorda con tutto ciò che è già previsto delle attuali Leggi, con la diagnosi precoce,
l’abilitazione, l’educazione e l’utilizzo della moderna tecnologia, può raggiungere una adeguata
competenza linguistica nella lingua italiana. Questo credo che nessuno lo possa mettere in
discussione! Se è così perché non uniamo gli sforzi, le competenze, le risorse, perché non
promuoviamo l'ENS come unica grande Associazione affinché tutti i sordi possano imparare la
lingua di tutti e possano disporre di tutte le tecnologie sanitarie e sociali possibili per vivere con
tutti insieme a tutti.

Perché non ripudiamo tutte le ideologie che in qualche modo vogliono far credere che il sordo è
"diverso".
Perché non ci poniamo l'obiettivo di poter vivere tutti insieme a prescindere dal deficit fisico?
Perché non ci battiamo tutti insieme perché il termine sordo sia sempre più considerato una
aggettivo e poco qualificativo.
Certo ci saranno alcuni, non certo a causa della sordità, che avranno difficoltà a parlare, per loro,
abbiamo sempre a disposizione l’antico e utilissimo linguaggio mimico gestuale che nessuno vuole
abolire.

Egregio Signor Presidente, noi italiani siamo esterofili e normalmente facciamo ciò che in America
hanno fatto 10/15 anni prima, per una volta anticipiamoli. Affermiamo con forza che la persona
sorda può superare il suo deficit ed essere come tutti, come, nel 95% dei casi, i suoi genitori.
Basta con assurde teorie separatiste!

Come Lei sa, i maggiori sostenitori della LIS sono le associazioni degli interpreti che con tale
riconoscimento si aspettano circa 200.000 posti di lavoro! Questi saranno i “padroni dei sordi”.
Basta con la lingua dei sordi, con l’etnia sorda, con la minoranza sorda, con la cultura sorda, col
popolo sordo, l’identità sorda, ecc. ecc... possiamo e dobbiamo sentirci e considerarci tutti uguali..
tutti uguali e tutti diversi!

L’ENS ha avuto grandi meriti per l’emancipazione dei sordi, l’ENS per questo è sempre stata
l’Associazione di riferimento, ma per continuare ad esserlo non può fare una battaglia di
retroguardia. Secondo noi per continuare ad esserlo deve avere come obiettivo la vera
integrazione dei sordi e questo, è proprio quello che gli interpreti non vogliono: loro hanno
bisogno dei sordi.

Signor Presidente, lei sostiene che bisogna aver rispetto della lingua dei segni, la lingua dei segni
dei Sordi. Certo il rispetto è dovuto, ma Lei che la conosce, può affermare che è equipotente?
Perché gli scienziati hanno studiato la Lingua dei segni e nessuno ha mai verificato
l’equipotenzialità? È strano, non crede? Con il linguaggio mimico gestuale oggi LIS si può
veramente parlare di tutto? Non Le chiediamo una risposta, Le chiediamo di procedere ad una
verifica seria. Le chiediamo che cosa capiscono i sordi dai telegiornali nazionali, le chiediamo che
cosa traducono gli interpreti e che cosa capiscono i sordi.
Egregio Sig. Presidente, Don Milani
diceva che è solo la lingua che ci fa uguali e stimolava Gianni (figlio del contadino) a impararla,
altrimenti Pierino (figlio del dottore) l’avrebbe fregato.

Se Lei intende occuparsi dei tanti Gianni sordi, noi siamo con Lei.
Cordiali saluti
Il Comitato Nazionale Genitori Disabili Uditivi
Martedì 11 ottobre 2011

Genitori Tosti Stimolano Progetto Screening Uditivo Neonatale: SIN

Ok. Avrei veramente tante cose da dire dopo gli ultimi due congressi della SIAF e della SIN.
La cosa importante è che la SIN ha deciso di creare un progetto Organi di Senso per promuovere lo screening uditivo neonatale in tutti i punti nascita dell'Italia ed il Responsabile è il Dr. Stefano Martinelli.

Uno dei motivi principali del Progetto, credo sia il fatto che i genitori dei bambini diagnosticati tardi iniziano a fare causa contro le aziende ospedaliere.

Sto cercando di intromettermi per poter collaborare in questo progetto in base al lavoro svolto con la Federazione Italiana Medici Pediatri- siamo riusciti a fare la formazione riguardo ad un percorso di screening a 1.300 pediatri di famiglia.
La Federazione Italiana Medici Pediatri ha creato un librino sul Citomegalovirus che ha avuto il patrocinio della SIAF e della SIN, ma quel librino non è stato menzionato ne al congresso SIAF ne al congresso SIN- manca una rete collaborativa che mette tutte le risorse utili sia per i medici che le famiglie a portata di mano.

Use me:-)

In ogni caso, vorrei ringraziare Marianne Bengsston Agostino, presidentessa di Parlo IO ed amica per l'invito alla sessione. E' stata una sessione molto informativo visto la qualità dei relatori.
Ho imparato che:
- C'e' una finestra di tempo dagli 1-2 anni massimo 3 anni e mezzo nel quale fare l'impianto cocleare porterà dei risultati migliori.
- I chirurghi dicono che fare l'impianto cocleare bilaterale simultaneo porta i risultati migliori.

- Ho chiesto se conveniva tenere un orecchio per il futuro e sia Dr.ssa Anu Sharma che il Prof. Martini di Padova hanno detto che sia le cellule staminali che l'ic totalmente impiantabile sono talmente lontani che non serve aspettare e sarebbe solamente uno spreco di tempo ed udito aspettare.

Monday, October 10, 2011

...

vivi la vita cosi come viene affrontala giorno per giorno senza mai disdegnare un sorriso a chi dice di non averne bisogno, vivila con la verità, con coraggio e serenità allora con L'I.C. ci accorgiamo di quanti suoni è fatto il mondo, ascolta la musica e vivila con il cuore e vedrai che la vita vive per te...... con amore.

franco

vi domanderete da dove arriva tutto ciò mi sono ispirato nei vostri colloqui e vi accorgerete che tutte le parole che ho usato sono solo le vostre grazie a tutti voi siete fantastici.

Sunday, October 9, 2011

La Felicità è...

...quando tuo figlio sordo, che sente grazie ad un impianto cocleare, ti dice che ore sono in base al numero di volte che le campane della chiesa suonano...

-Lydia, Mamma di Jeremy (14 anni, ic bilaterale dx 2001, sx 2005)

Wednesday, October 5, 2011

Blog Nuovo - "Me ne frego"

Je m’en fiche!


“Je m’en fiche!” (“Me ne frego“). Così Le Corbusier rispondeva ai suoi detrattori, che lo criticavano per le sue intemperanze e stranezze. E così ho sempre risposto io alla mia sordità, andandomi a conquistare le normali tappe della vita di una persona.

Mi chiamo Davide, annata ’79, affetto da “sordità neurosensoriale bilaterale profonda” dall’età di due anni e mezzo, perfettamente oralista e dotato di buone capacità comunicative. Non conosco il linguaggio dei segni, e ringrazio i miei genitori per non avermelo insegnato. Sono arrivato, seguendo lo stesso percorso che compie una persona normoudente, alla laurea in Ingegneria Edile-Architettura, e ho deciso di scrivere questo blog dopo aver scelto di effettuare un Impianto Cocleare all’età di 32 anni.

Ho sentito l’esigenza di scrivere – saranno articoli brevi per evitare di annoiarvi e per fare in modo che l’informazione arrivi più velocemente – sia perché nel percorso intrapreso verso l’impianto cocleare ho avuto modo di conoscere persone che hanno voluto condividere con me le loro esperienze, e questa condivisione è stata importante ed utile, sia per mettere ordine a tutte le ricerche che ho fatto prima di operarmi, informandomi su quello che andavo a fare. Sulla destra, cliccando su “Mappa del sito”, troverete tutti i miei articoli, il più possibile ordinati.

Spero siano pagine utili per voi, e se vi capita di maledire il mondo per questo regalo non voluto, provate a pensare “si può stare bene lo stesso, chi se ne frega della sordità!”

Citro

PS: Corre d’obbligo chiarire che quelle che seguiranno sono solo riflessioni personali, assolutamente non supportate da qualsiasi background medico, per cui assolutamente da non prendere alla lettera. Per le questioni mediche eventualmente esposte fate riferimento ai medici ed ai dottori, non al sentito dire via internet. I dottori ne sanno più di noi, e le storie di sordità sono tutte l’una diversa dall’altra!

PPS: per contatti e commenti scrivete anche a davidecor[at]yahoo.it

Monday, October 3, 2011

Tu lavoreresti gratis? Un casino a Torino..e le FAMIGLIE?

Sono appena tornata dal Congresso FIMP dove abbiamo avuto la nostra sessione della Rete Audiologica FIMP.  La sala era piena e gli argomenti sul Citomegalovirus e il ruolo del pediatra di famiglia in un percorso di sordità congenita e progressiva -utilissimi ed informativi.

Dopo la nostra sessione Massimiliano del forum insieme alla sua mamma, sono venuti a prendermi dall'albergo per andare a  trovare una mamma all'ospedale Regina Margherita a Torino e il suo bambino bellissimo che si era appena svegliato da un intervento per l'impianto cocleare bilaterale. Mentre ero lì, ho incontrato il Dr. Diego Di Lisi, il chirurgo che non solo ha operato il bambino, ma che negli ultimi sei mesi ha effettuato altri interventi sui vari membri del forum. Mi ha detto che avrebbe voluto parlare con me di una situazione e ci siamo dati un appuntamento per la mattina dopo.

Primo impatto: Medico con una grande umanità.

La mattina dopo, mi ha spiegato la situazione, direi drammatica in questo momento:

- I recenti piani di riorganizzazione sanitaria, finalizzati al contenimento della spesa, hanno determinato, in prospettiva dell'avvento di macroziende ospedaliere, la creazione come progetto pilota di un'unica direzione per le aziende Molinette, Regina Margherita, Santa'Anna, CTO.

-L'effetto immediato è stato quello di interrompere la collaborazione tra il Martini e lo stesso Regina Margherita per quanto riguarda la fase di diagnosi precoce e di riabilitazione della sordità, sostenute dal personale a progetto.

-Al momento l'attività di diagnosi e riabilitazione della sordità è stata trasferita presso l'ospedale Martini dove è sostenuta dal personale a progetto (ormai decaduto) in forma di assoluto volontariato, all'unico scopo di non creare un grave disservizio per la popolazione, per i pazienti e le loro famiglie, presi in carico nel delicato e complesso percorso che segue all'impianto cocleare.

-Gli attuali programmi di contenimento della spesa non consentono al momentodi richiedere personale se non
in deroga alle vigenti leggi.

E adesso?

Io condivido questa situazione con voi. 

Come fa un'azienda a tagliare nettamente, nel modo più totale, senza guardare dove taglia e senza tutelare le famiglie?

Questi medici stanno lavorando gratis.

Lo faresti tu a posto loro?

Che cosa possiamo fare?