Monday, April 12, 2010

Attivazione Impianto Cocleare: "La Giungla Sonora"

 

Ciao Jodi,
ho scritto qualche riga per descrivere in maniera più possibile accurata e precisa cosa si prova quando si accende l'impianto cocleare.
Vedi tu, se lo vuoi pubblicare, se pensi che sia utile.

Andrea

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Cari tutti,
alla fine è arrivata l'attivazione dell'impianto cocleare....
Mi trovo in difficoltà persino a parlarne.

L' accensione di un impianto cocleare è un qualcosa che semplicemente non si può definire con precisione.

Credo che ogni caso sia a sè stante, ma la mia impressione è stata quella di sentire almeno tre o quattro chitarre elettriche dentro la testa contemporaneamente.
Se avete mai sentito il suono di una chitarra elettrica forse avete capito cosa intendo. Ebbene, moltiplicate questo suono per quattro.

Suoni laceranti, acutissimi, stridenti, sfrigolanti, degradanti verso l'alto e il basso, soprattutto acuti, e che si distorcono mentre vengono ascoltati, suoni che si distorcono, distorti, ecco, il termine giusto è suoni distorti.

Altra grandissima differenza: non si "sentono" più i suoni bensì li si "percepisce" dentro la testa. Mentre con l'apparecchio acustico sentiamo suoni, con l'impianto il suono sembra entrare nella testa come una lama. Il suono non è più qualcosa "nell'orecchio", bensì "nella testa".

Altra sensazione è l'accumulo sonoro: se riuscite a capacitarvi dell'espressione, la defineirei un "minestrone" sonoro.
Una zuppa di suoni assolutamente inintelligibili, eppure presenti.

Altra sensazione: miliardi e miliardi di suoni, mai sentiti prima. E' una cosa meravigliosa? No, è una cosa straniante.

Questa è una cosa che fa prendere il panico, sembra che il mondo intero sia composto di rumori. Ma si tratta di rumori mai sentiti, mai avvertiti prima d'ora!
Non esiste esprssione più azzeccata che "giungla sonora". Camminando per strada, per le vie,in mezzo ai palazzi, per le piazze, si ha l'illusione di avere accanto a sè muri di suoni. Come si fa a definire un "muro di suoni"? non lo so, ma dentro la testa senti miliardi di suoni, e non riesci a capirne, decifrarne, neanche uno, che sia uno. Zero assoluto.

Il suono è dentro la testa, ti capita di fermarti come uno stupido in mezzo alla strada, hai quasi la sensazione che allungando la mano potresti "toccare" il suono.


Ma la differenza primaria è questa: il suono è DIVERSO. non si ha più alcun punto di riferimento.
Il giorno stesso in cui ho avuto l'attivazione ho sentito in mezzo alla "giungla sonora" il vago suono della sirena dell'autoambulanza che si avvicina, o almeno qualcosa che gli assomigliava. Quale è stata la mia sorpresa, o meglio, il mio orrore, nello scoprire che era il suono delle ruote dell'automobilina a pedali di un bambino sull'acciottolato della strada. Lì ho capito che tutto il mio vocabolario sonoro era da riscrivere......

La cosa più sgradevole? il fatto che il "tipo" di suono sia inintelligibile. Si può andare per tentativi, certamente...ma il risultato è sempre sbagliato!
Non riconosco la voce umana dal rumore ambientale, a causa del "minestrone sonoro". La voce umana, se c'è, è sepolta dall'ammasso urlante, stridente, invadente, degli altri suoni.

Ma, anche in ambiente tranquillo, non riesco a distinguere una vocale da una consonante. Sensazione orribile. Sembra di sentire tutti i suoni superflui, e non quello più importante: la voce umana.

Sembra che il singolo suono sia più quantitativo che qualitativo (ovvero, si sente se il suono c'è, oppure no, ma non so dire nulla di esso. Era una voce umana? un oggetto che cade? una moto che sfrecciava? boh? era un suono, e basta... al massimo potrei dire se il suono era vagamente acuto o grave, e si si è modificato nel tempo, oppure è rimasto costante. E' un suono che otrebbe essee qualsiasi cosa. E dal momento ch ei suoni sono tantissimi, tutto può essere qualunque cosa.)

Il personale dell'ospedale mi ha incoraggiato a non spaventarmi nonostante la mia età ("voi adulti attempati purtroppo siete i casi peggiori, dovete avere molta più pazienza degli altri....") e a pazientare, pazientare, e ancora pazientare, aspettare che il nervo si abitui a qualcosa di nuovo.

Intanto, bisogna portare sempre la protesi tradizionale all'altro orecchio, la quale protesi ha l'importante compito di "traghettare" i suoni sconosciuti, facendoli assimilare piano piano, e tanta, tanta pazienza, e "....mettetevi in testa che i risultati dipendono da voi, e da nessun altro".

La mia sensazione? essere in mezzo alla giungla, senza punto di riferimento. Ma se anche questo fa parte del gioco, continuerò a giocare.... ormai siamo in ballo.

Andrea


*GRAZIE*

3 comments:

silvano said...

Ciao, ho letto il tuom post con interesse perchè anch'io ho un impianto cocleare da due mesi e mi stò abituando ad un nuovo modo di sentire-
Come te ho ancora un orecchio, proteizzato, che un po' funziona....
Mi permetto di darti un consiglio : Dai coraggio non è un esperienza cosi tragica e traumatica!! quando sei stanco della cacofonia di suoni spegnilo, riprendi fiato magari per qualche ora e riparti!!
Io ora riesco a riconoscere le mie canzoni preferite e ha capire mio figlio...in soli due mesi!!
Importante e' di gestire l'impianto : usarlo quando vuoi tu e non subirlo come una seccatura ma un opportunità!
Ciao
Silvano!

Unknown said...

http://ilmioimpiantococleare.blogspot.com/
ti mando il link del mio blog.ciao

Anonymous said...

Ciao! Spero che col tempo la situazione sia migliorata. Se posso permettermi di criticare un pò il tuo post, è troppo pessimista e suprattutto scritto, immagino, di getto. Alcuni genitori che hanno una figliola che può fare quest'intervento potrebbero essere condizionati da parole così pesanti. Meglio aggiornarci su come va e non essere troppo presi dal momento, no? Per il resto ti auguro buona fortuna e mando un carissimo saluto a te e tutti coloro che convivono con problemi fisici.