Ho fatto questa domanda sul forum sorditaonline: Tutti i bimbi sordi che conosco a Grosseto utilizzano l'approccio orale, nessuno usa LIS. Quando i vostri bimbi sono stati diagnosticati qualcuno ha suggerito di insegnargli qualche gesto?
Mentre la maggior parte, cioè quasi tutti, hanno risposto di no, una persona ha dato parecchie informazioni in riguardo alla sua esperienza ed io vorrei condividerla visto che "My World" mi ha dato il permesso di farlo:
...Ho una ipoacusia bilaterale grave-profonda. Senza protesi non sento un tubo. Ho i genitori sordi e segnanti. Li ho imparati dalla nascita. Il mio caso non vale per tutti. Certo che per i bambini sordi è più facile segnare, ma questo non esclude che imparano a parlare. Ok. Logopedia dai 18 mesi di vita agli 11 anni, quando ho detto basta, voglio vivere. La logopedista usava anche la Lis.
In casa si parlava e si usava la Lis. La prima parola corretta l'ho detta verso i 4 anni, dai 18 mesi ai 4 anni cmq non era un problema perchè usavo la Lis per farmi capire dagli altri. Protesizzata dai 3 anni ad oggi, ancora con quelle analogiche. Le digitali mi fanno impazzire. Ho sempre fatto le scuole per gli udenti, con l'insegnante di sostegno e l'educatore Lis a casa. Programma come tutti gli altri. Ho sempre parlato o segnato a seconda del contesto, sia in casa che fuori.
All'università appuntista e/o l'interprete. Attualmente lavoro in un ufficio e mi sto laureando di nuovo. So di bambini che hanno imparato la Lis prima di parlare, e anzi l'hanno utilizzata proprio come base per imparare l'italiano parlato. Tutti i genitori di questi bambini erano contenti perchè, una volta che imparavano un po' di segni anche loro, potevano capire cosa volesse il figlio invece di andare a tentativi, in attesa che imparasse a pronunicare bene le parole. Che la lis non aiuti a imparare anche a parlare è un'enorme cavolata smentita da molte ricerche (che guarda caso non si vedono mai citate da chi supporta il puro oralismo). Io ne sono una dimostrazione vivente, e non sono l'unica.
Imparare la Lis prima di perdere anni a imparare a parlare aiuta anche la mente del bambino a sviluppare una capacità di linguaggio inteso come struttura e regole. è la stessa cosa di quando ci si basa sull'italiano per imparare l'inglese.
Intanto io parto dal presupposto che è sempre meglio non far mancare a un bambino la struttura di una lingua, qualsiasi sia questa, fino a tarda età. Se devi andare dal panettiere parli, se incontri qualcuno che segna, segni...se vai a un convegno è più semplice e facile e più completa la comprensione dell'interprete che una lunga lettura labiale del relatore..e se è lontano e ha pure la barba che fai??
Semplicemente, io credo che sapere entrambe le modalità di comunicazione sia meno limitante. Io vivo così: ho amici udenti e sordi, parlo o segno a seconda di chi ho di fronte, e con i sordi come me a volte parlo pure!! E qualsiasi convegno mi va di andare vado. Non mi precludo niente. A me non piace solo l'idea del puro oralismo. Si capisce meglio ora la mia posizione?
Smettiamo di vedere solo quello che vogliamo e guardiamoci intorno, perfino il concilio del consiglio europeo ha fatto una ricerca su IC e lingua dei segni e ne ha concluso che uno non esclude l'altro!!!
Ma quando a decidere sono i genitori non è mai facile. E' comprensibile...l'obiettività per le testimonianze di vita come le mie è molto difficile averla...
Mentre la maggior parte, cioè quasi tutti, hanno risposto di no, una persona ha dato parecchie informazioni in riguardo alla sua esperienza ed io vorrei condividerla visto che "My World" mi ha dato il permesso di farlo:
...Ho una ipoacusia bilaterale grave-profonda. Senza protesi non sento un tubo. Ho i genitori sordi e segnanti. Li ho imparati dalla nascita. Il mio caso non vale per tutti. Certo che per i bambini sordi è più facile segnare, ma questo non esclude che imparano a parlare. Ok. Logopedia dai 18 mesi di vita agli 11 anni, quando ho detto basta, voglio vivere. La logopedista usava anche la Lis.
In casa si parlava e si usava la Lis. La prima parola corretta l'ho detta verso i 4 anni, dai 18 mesi ai 4 anni cmq non era un problema perchè usavo la Lis per farmi capire dagli altri. Protesizzata dai 3 anni ad oggi, ancora con quelle analogiche. Le digitali mi fanno impazzire. Ho sempre fatto le scuole per gli udenti, con l'insegnante di sostegno e l'educatore Lis a casa. Programma come tutti gli altri. Ho sempre parlato o segnato a seconda del contesto, sia in casa che fuori.
All'università appuntista e/o l'interprete. Attualmente lavoro in un ufficio e mi sto laureando di nuovo. So di bambini che hanno imparato la Lis prima di parlare, e anzi l'hanno utilizzata proprio come base per imparare l'italiano parlato. Tutti i genitori di questi bambini erano contenti perchè, una volta che imparavano un po' di segni anche loro, potevano capire cosa volesse il figlio invece di andare a tentativi, in attesa che imparasse a pronunicare bene le parole. Che la lis non aiuti a imparare anche a parlare è un'enorme cavolata smentita da molte ricerche (che guarda caso non si vedono mai citate da chi supporta il puro oralismo). Io ne sono una dimostrazione vivente, e non sono l'unica.
Imparare la Lis prima di perdere anni a imparare a parlare aiuta anche la mente del bambino a sviluppare una capacità di linguaggio inteso come struttura e regole. è la stessa cosa di quando ci si basa sull'italiano per imparare l'inglese.
Intanto io parto dal presupposto che è sempre meglio non far mancare a un bambino la struttura di una lingua, qualsiasi sia questa, fino a tarda età. Se devi andare dal panettiere parli, se incontri qualcuno che segna, segni...se vai a un convegno è più semplice e facile e più completa la comprensione dell'interprete che una lunga lettura labiale del relatore..e se è lontano e ha pure la barba che fai??
Semplicemente, io credo che sapere entrambe le modalità di comunicazione sia meno limitante. Io vivo così: ho amici udenti e sordi, parlo o segno a seconda di chi ho di fronte, e con i sordi come me a volte parlo pure!! E qualsiasi convegno mi va di andare vado. Non mi precludo niente. A me non piace solo l'idea del puro oralismo. Si capisce meglio ora la mia posizione?
Smettiamo di vedere solo quello che vogliamo e guardiamoci intorno, perfino il concilio del consiglio europeo ha fatto una ricerca su IC e lingua dei segni e ne ha concluso che uno non esclude l'altro!!!
Ma quando a decidere sono i genitori non è mai facile. E' comprensibile...l'obiettività per le testimonianze di vita come le mie è molto difficile averla...
4 comments:
ciao! certo che a rileggere tutti insieme i miei commenti fatti sull'altro forum...messi così sembro antipatica..e in effetti alcuni post li ho scritti un po' da arrabbiata..sai cos'è jodi, che è tutta la vita che ripeto le stesse cose...e sempre incontro chi non capisce o non vuole capire..tutti vorremmo che i nostri figli siano perfetti, ma cercare la perfezione a volte ha un prezzo..bisognerebbe avere il coraggio di guardare le altre strade..non sempre le meno battute sono quelle meno valide. E così, a volte mi stanco di ripetere a chi erge un muro di pregiudizi...Dopotutto non accettare la mia testimonianza significa non accettare me come persona. non credi?
un abbraccio.
myworld
Ciao!
Sono due anni che leggo la tua storia in modo molto meno obbiettivo di come l'hai scritto te. Mi è piaciuto proprio per quel motivo lì-nonostante le scelte tue e della tua famiglia- hai la capacità di vedere al di là. Una cosa che ti posso dire è che la strada "meno battuta" negli stati uniti era quella dell'impianto cocleare, soprattutto negli USA e se hai studiato a Gallaudet, lo sai che è così. Adesso le cose sono cambiate, ma non vuol dire che un metodo deve per forza essere scelto all'esclusione dell'altro. La scelta resta alle famiglie e le loro esigenze. Anche perchè questa
*Dopotutto non accettare la mia testimonianza significa non accettare me come persona.*
è una grande verità...
Un abbraccio a te,
Jodi
Ti sei mai chiesta perchè negli Usa l'IC era la strada meno battuta? Secondo me è perchè in Italia siamo più fortunati dato che il suono della parola parlata corrisponde a quella scritta, in inglese no...E' molto difficile insegnare a un bambino sordo a sentire e pronunciare suoni diversi da quelli che vedi. Mi ricordo che a volte non sapevo come pronunciare alcune parole, perchè certe regole non sono fisse..."I can give you" si pronuncia grosso modo "AI CAN GIV IU": le due "i" hanno un suono diverso...
About Gallaudet, there would be a lot to say...I have good memories and when I came back in Italy I felt a bit sad..Why wasn't the same here? But I learned that there aren't perfect worlds, neither here or there.
Hugs.
Myworld
Hi My World,
I don't think the language is the reason why cis were the "Road Lesser Travelled." Conosco le persone che hanno camminato quella strada e lo hanno fatto contro tantissimi ostacoli, soprattutto la comunità dei sordi. Hanno subito. Ma adesso hanno delle voci più importanti per tutti coloro che vengono impiantati adesso.
Immagino che Gallaudet is a type of utopia where you can stimulate your mind and social life...ho sentito solamente dei discorsi bellissimi in riguardo ai periodi di vita trascorsi lì. Chissà, forse un giorno ci andrà anche Jordan...
Un abbraccio,
Jodi
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