Monday, February 2, 2009
La Giusta Scelta
Negli Stati Uniti vi è una comunità di sordi molto forte ed unita con cui dialogo attraverso mio blog in inglese e dalla quale ho imparato tante cose scambiando opinioni, consigli ed esperienze. Nei miei blog, sia in inglese che questo in italiano, scrivo per aumentare le risorse e le informazioni in riguardo alla scelta dell’impianto cocleare.
Faccio questo raccontando la nostra storia. Spesso le mie scelte vengono contestate dai lettori. Vedi, quando gli altri mettono bocca sulle nostre scelte, mi incacchio un pò e via. Non sono l’unica. Una mia amica, Paula Rosenthal, mamma sorda di una ragazza sorda ha creato Hearing Exchange, un sito che offre risorse e consigli a tutti coloro che cercano informazioni. Lei contribuisce spesso al mio blog lasciando commenti tipo questo:
Sono stata diagnosticata con una importante perdita uditiva progressiva all’età di tre anni e mai una volta ho chiesto ai miei genitori perchè mi avessero fatto crescere seguendo una scuola orale. L’unico contatto che ho avuto con il linguaggio dei segni è stato alla scuola superiore quando io e mia madre abbiamo deciso di seguire un corso di ASL insieme per curiosità.
Sono stata integrata subito nella scuola pubblica ed ero l’unica bambina della scuola elementare con perdita uditiva. Non ho mai avuto la sensazione che mi mancasse qualcosa e non ho mai sperato di incontrare qualcun’altra con gli apparecchi acustici. Io ero semplicemente una bambina che indossava gli apparecchi acustici, ma che ascoltava, parlava, imparava, socializzava e amava la vita come ogni altro bambino che conoscevo. I miei apparecchi acustici erano per me come gli occhiali erano per altri – e nulla più.
Sono sicura che ci sono altre mille persone come me che non rimpiangono di essere state cresciute utilizzando esclusivamente l’approccio orale alla comunicazione. Molti bambini con l’impianto cocleare non sono esclusi o lasciati indietro. Stanno godendo dei successi in campo scolastico, extra-scolastico e nella vita in generale. Basterebbe leggere i tanti blog e siti internet sull’argomento per rendersi conto, attraverso tanti racconti di bambini, adolescenti ed adulti, di quanto sia efficace il metodo orale.
La maggior parte delle famiglie lavorano duramente cercando di prendere delle decisioni che siano le migliori per i propri figli. Ma quello che va bene per un bambino non è detto che vada bene per un altro. Io non ho avuto bisogno ne del linguaggio dei segni ne della Comunità dei Sordi, mentre un altro bambino nella mia stessa situazione ne potrebbe aver avuto bisogno.
E’ il diritto dei genitori di prendere tutte le decisioni che ritengono migliori per il proprio figlio, e nessun altro ha il diritto di mettere bocca criticandole. Insistere che i genitori dei bambini sordi debbano insegnargli il linguaggio dei segni sarebbe come chiedere a tutti i genitori dei bambini sordi di impiantarli. Nessuno ha il diritto di contestare le scelte fatte da un altro.
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