Riscrivo qui la mia risposta per esteso, su ciò che farei se avessi un figlio audioleso.
Primo: come papà, mio figlio lo considero sempre al pari dei normoudenti e non gli porrei mai dei limiti, MAI. Se
mi fasciassi la testa, avendo sempre timori ad esempio che le sue
protesi acustiche o impianto cocleare possano cadere e rompersi, che è
meglio inserirlo in una scuola specifica piuttosto che in una scuola
dove vanno tutti, ecc…, in questo modo vedrei mio figlio come un
handicappato e…… la conseguenza è che diventerà handicappato.
Secondo:
lo aiuterei sin dai primissimi tempi a fare i compiti ed a rispiegargli
le lezioni; sempre, tutti i giorni, finché sarà in grado di acquisire
una certa autonomia. Se
lui sbaglia, eviterei di fare il professorino dicendogli “NO, non si fa
così, tu devi fare questo e …”, piuttosto gli sorriderei e gli farei
“Ahahahah! Saverio ma cosa hai capito?? Guarda qui…”. I ragazzi con problemi di sordità difficilmente ridono e non è colpa loro, aiutiamoli. Io
a mio figlio voglio regalargli un sorriso, dato che sono poche volte
che gli capita, voglio che si senta vivo e che sia felice. Non importa quanto tempo ci metterà a gestirsi da solo, l’importante è FARLO anche fino a quando compierà 16-17 anni. Si lamenta perché non riesce a trovare la morosa e non sa cosa fare nei weekends? Gli farei capire indirettamente che l’amore è un problema che hanno TUTTI, l’amore esiste ed arriverà inaspettatamente. Nei
weekends lo porto in moto con me, lo metto davanti ad una parete
rocciosa, gli spiego un po’ di storia e tecniche e gli faccio provare
l’arrampicata. Si sente male in moto perché gli gira la testa o non gli
piace l’arrampicata? Prendo le carte del memory e gioco con lui, poi gli
racconto uno dei miei viaggi sul deserto. Non sa che cosa sono i
datteri? Apro internet e glielo faccio vedere, gli spiego come nascono
sulle palme e glielo farei raccontare ai suoi compagni di classe, ecc…
Ripeto,
mai porsi dei limiti, lui deve stare in mezzo ai normoudenti, non
ascoltate gli insegnanti che vi dicono “suo figlio ha problemi di
sordità e Lei vuole farlo iscrivere al liceo? Ma scherziamo? Gli
servirebbe un insegnante di sostegno per ogni materia!”. Mio figlio deve poter fare quello che fanno TUTTI e soprattutto… per me è e deve essere la creatura più bella della mia vita.
Tanti momenti, il migliore
quando mi sono accorta che sentivo senza dovermi necessariamente girare a
guardare chi parlava. In questi giorni mi sono accorta che riesco a
seguire abbastanza la televisione. Ci sono sempre cose nuove , anche
dopo un anno e passa. -Antonella Bognandi
Ivan - 2 anni e 3 mesi-
impiantato bilaterale da 4 mesi e mezzo - La prima volta che ci siamo
accorti che sentiva davvero dopo l'attivazione: fece cadere la pianola
alle sue spalle e sobbalzò gridando un pò per lo spavento. Le prime
volte che incominciò a girarsi quando veniva chiamato per nome dalla
voce maschile del suo papà. La sua prima parolina: CIAO; i primi versi
di animali: MIAO, MUU ( poi anche gli altri); le altre paroline: MAMMA,
PAPà, AUA (= acqua), ZIA, MAIA (=nonna Maria), PALLA, NINNA OOO,
ELEE(=il fratello Emanuele). Altri momenti: sente provenire da fuori il
rumore di una moto, lo riconosce e fa il movimento con le mani dicendo
BRUM BRUM; in bagno sente il rumore della pipì degli altri e dello
sciacquone; ama il rumore dello scorrere dell'acqua dai rubinetti e in
bagno il rubinetto del bidet scorre, scorre, finchè tra noi e lui
scoppia una piccola "battaglia" per farlo smettere! -Anna Difonzo Appena attivata la prima
parola che ha detto mia figlia a 4 anni con il primo
ic:sento!!!!!EMOZIONE STRAORDINARIA E LACRIME DI GIOIA! nel ritorno in
macchina nn faceva altro che abbracciarmi e baciarmi.....gli occhi erano
colmi di felicità di sentire IL MONDO VERO! - Francesca Pascale