Domenica scorsa la moto mi aveva tradito, mi aveva lasciato a piedi ed ero costretto a chiamare il soccorso stradale.
Per un attimo, avevo pensato di chiedere aiuto alle persone in zona ma quella volta, avevo deciso di provare per conto mio.
Tempo fa ero molto più refrattario davanti alle chiamate, se squillava il cellulare, mi rimbalzavano nella testa frasi del tipo: "ma se non ci capisco niente come faccio?", "ma la sua voce non la conosco!", "e se parla troppo veloce?", "non voglio fare brutta figura!".
Ecco, tutte queste seghe mentali le avevo già messe da parte.
Mi sono fatto coraggio ed all'occorrenza, ero psicologicamente pronto a chiedere in modo cortese, di parlare più lentamente, senza farmi prendere dall'agitazione.
Ed è proprio in quel momento in cui realizzi che...
... ti chiede cosa è successo...
... ti chiede nome e cognome...
... ti chiede la targa della moto...
... ti chiede la data di immatricolazione per la garanzia...
... e ti dice che entro 45 minuti, sarà sul posto con il carro attrezzi...
Da lì, senza poter prevedere cosa sarebbe successo durante la chiamata, capisci che hai fatto una cosa enorme... una cosa che fino a qualche anno fa, era sempre impossibile per te.
Queste sono le belle cose della vita, vanno assaporate e vissute fino in fondo!!!
Voglio precisare che prima di prendere confidenza con il cellulare, ho dovuto aspettare almeno 3 anni dall'intervento, senza dimenticare una buona dose di volontà e motivazione da parte mia. Questi sono risultati che si conquistano un passo per volta, perciò Gabriele, ti consiglio di salvare le parole che hai scritto in questo post perché tra qualche anno, rileggendole, non potrai che sorridere.
Ing. Nicola Battista
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