Articolo in The Economist: Non ci piace...
Traduzione dell'articolo in The Economist:
(Roberto Ballerini;-))
Tecnologia e persone sorde
Ascolta!
La tecnologia che permette alle persone sorde di udire ha un aspetto negativo: minaccia le lingue dei segni
20 luglio 2013
Dall'edizione stampata
Nato sordo profondo, William Mager, un regista, ha acquistato un po’ di
udito a dicembre. Si è trattato di magia tecnica, non di un miracolo:
un impianto cocleare nella sua testa che trasforma suoni in segnali
nervosi. Attivato in un luvente ospedale nel centro di Londra, ha dato
il via a "probabilmente il giorno peggiore della miai vita", dice. Suoni
aspri, robotici bersagliarono il suo cervello. Ora le cose stanno
migliorando. I rumori stanno divenendo “più carnosi e più ricchi" mentre
il suo cervello impara ad interpretare il chiasso.
Circa
220,000 persone in tutto il mondo hanno ricevuto impianti cocleari da
quando le apparecchiature furono approvate negli anni ottanta. Esse
permettono tipicamente alle persone sorde circa il 70% di un udito
normale. È probabile che queste sembrino delle perfette buone notizie:
certamente un po’ di 'udito è meglio di nulla?
Ma non tutte le
persone sorde sono entusiaste o grate. Alcuni protestarono fuori dagli
ospedali quando le nuove apparecchiature vennero introdotte. E’
degradante, loro provano, essere visti come un problema da riparare. E
quei gadget minacciano la loro cultura. Sebbene il Sig. Mager usi ancora
la lingua dei segni, le persone con l'impianto ed i loro amici,
colleghi e famiglie ne hanno meno bisogno. Ciò mina la lotta degli
utenti delle circa 200 lingue dei segni per essere riconosciuti come
minoranze linguistiche.
Le nuove tecnologie significano più
preoccupazioni per gli attivisti sordi. Un recente studio
dell'Università di Miami conclude che in un decennio la maggior parte
dei geni collegati alla sordità saranno identificati. Ciò potrebbe
condurre ad un trattamento più facile (o, alcuni temono, ad abortire i
feti che presentano tali geni). Gli impianti stanno diventando più
ingegnosi, inoltre. Un bimbo di tre anni del North Carolina è il primo
bambino in America per averne uno connesso direttamente al suo tronco
encefalico. Un video commovente del bambino che sente suo padre parlare
per la prima volta è diventato virale.
Ancora Joe Valente, un
professore sordo di pedagogia all’Università Statale della Pennsylvania,
punta a ricerche che mostrano il rischio di infezione dagli impianti
cocleari, particolarmente per i giovani. Cita una ricerca che dimostra
che bambini bilingui sordi, con o senza impianti, ottengano risultati
migliori dei coetanei che imparino solamente lingue parlate.* Cristina
Hartmann, un avvocato sordo di New York che ricevette il suo impianto
all'età di sei, si lagna che neanche dopo un decennio di logopedia lei
parli e senta come una persona normale. E il 70% di udito ancora è un
handicap: certe tonalità possono essere non udibili e luoghi chiassosi
possono confondere.
Più del 90% dei bambini sordi nascono da
genitori udenti, che tipicamente prendono decisioni con poca conoscenza
della cultura o della politica sorda. L'idea che la sordità non sia una
disabilità, per esempio, colpisce molti estranei come perversa. Due casi
negli ultimi anni di coppie sorde che cercavano donatori di sperma
congenitamente sordi per assicurarsi discendenti sordi provocarono una
copertura derisoria da parte dei media. Inoltre la cultura sorda non è
solo dominio degli ideologi. Nei circoli dei segnanti, ogni persona ha
un nome-segno, di solito basato sull’aspetto fisico.
Un uomo
con un grande naso, per esempio, potrebbe essere nominato con un gesto
stile Pinocchio. I costumi sociali distinti abbondando: accendere e
spegnere le luci di una stanza per ottenere l’attenzione, per esempio. I
rave sordi, con bassi scuoti-organi e rapper in lingua dei segni, hanno
un grande seguito; altrettanto per il teatro sordo. Migliaia di atleti
prenderanno parte alle Deaflympics in Bulgaria questo mese.
La
tecnologia potrebbe cancellare tutto questo. In America la percentuale
di bambini sordi istruiti tramite lingua dei segni è precipitata dal 55%
al 40% lo scorso decennio. Gli altri Paesi mostrano andamenti simili.
La sordità non scomparirà, dice Trevor Johnston, un professore di
linguistica all'Università di Macquarie in Australia, ma ha bisogno di
essere studiata almeno come una reliquia culturale prima che scompaia.
Colin Allen, presidente della Federazione Mondiale dei Sordi, un gruppo
per i diritti umani con sede ad Helsinki, dice la vera preoccupazione
non è riguardo la tecnologia stessa, ma riguardo la percezione che la
lingua dei segni sia ridondante. Una convenzione dell’ONU sulle
disabilità potrebbe fornire qualche protezione: la lobby sorda in Kosovo
la usò in una campagna per la protezione legale della loro lingua e
cultura. In Sudfrica aiutò a plasmare la politica nazionale che
incoraggia coloro che escono dalle scuole fluenti in lingua dei segni ad
insegnare agli studenti sordi.
Di nuovo?
L'ironia è
che, anche mentre la lingua dei segni è in declino fra le persone sorde,
sta attirando nuovi aderenti tra gli udenti. Un libro chiamato "Baby
Signs", pubblicato in America nel 1996, ha dato vita ad una impresa che
insegna a segnare a bambini udenti in più di 30 paesi. Afferma che
bambini udenti che imparino qualche lingua dei segni sono avanti ai loro
pari di 12 punti di Quoziente Intellettivo ad otto anni di età. La Gran
Bretagna progetta di introdurre un GCSE (un esame sostenuto di solito
dai sedicenni) in lingua dei segni. In America 90.000 studenti
universitari la studiano: un dato che è cresciuto di otto volte dal
2000, e pressoché uguale a quello degli studenti di tedesco.
*Correzione: Questo articolo è stato modificato il 25 luglio per rendere
chiaro che la ricerca citata sui risultati scolastici migliori per
coloro che usano la lingua dei segni si riferisce a bambini sordi
bilingui, non solo a quelli che segnano e hanno impianti.
Dall'edizione stampata: Internazionale
Dopo aver letto questo articolo, genitori da tutto il mondo hanno scritto lamentando della povera sostanza e mancanza di informazioni corrette. Inoltre, sulla pagina online, la persona citata che era stata impiantata all'eta' di sei anni ha scritto che era stata' citata fuori contesto.
The Economist ha inviato una lettera uguale per tutti a tutti coloro che hanno mandato le risorse che contradicono le informazioni dell'articolo:
Grazie
per la sua lettera riguardo al mio articolo su persone sorde e
tecnologia. Siamo sempre contenti quando i lettori ci scrivono o postano
commenti sul sito, anche quando sono indisaccordo con i nostri
articoli. La nostra Mission ci impone di "prendere
parte ad una competizione impegnativa tra intelligenza, che spinge in
avanti, ed una indegna, timida ignoranza". La sua lettera - una delle
tante che abbiamo ricevuto su questo argomento - ci sprona a questa
"impegnativa competizione".
Vorrei
chiarire che il mio pezzo non screditava gli ic o altre tecnologie che
aiutano le persone con difficoltà di udito. Infatti abbiamo chiarito in
più puinti nell'articolo che questa tecnologia funziona, che sta
migliorando e che è largamente adottata più frequentemente. Ma volevamo
anche evidenziare il fatto - altamente sorprendente per molti - che non è
universalmente popolare. Per molti dei nostri lettori, l'idea che le
persone sorde non vogliano ogni possibile aiuto per sentire sembra
sorprendente. Il nostro scopo nell'articolo era di spiegare questa
controversia: il ruolo della cultura della lingua dei segni nelle
comunità sorde e le preoccupazioni che circondano la sua sopravvivenza
se i bambini ricevono l'ic in tenera età e non imparano la lingua dei
segni.
Ripeto:
gli ic sono un meraviglioso pezzo di tecnologia. In un mondo
prevalentemente udente i benefici per le persone sorde che siano capaci
di udire possono essere grandi. Il pezzo non intendeva dissuadere le
persone dall'ottenere un impianto e non diceva che quelle con l'impianto
abbiano qualcosa di sbagliato. Ma esso cercava di spiegare perché
alcune persone sorde possano non voler prendere questo corso di azione e
possano essere preoccupate che qualcun altro voglia farlo. Benché
sostenitori degli ic abbiano criticato l'articolo, abbiamo avuto anche
feedback positivi da persone sorde che non amano l'approccio puramente
medico al deficit uditivo. Uno di loro ha scritto: “Io non vorrei una
pillola che mi desse il 100% di udito, non più di quanto vorrei una
pillola che mi desse la pelle bianca se fossi nero.”
Abbiamo
commesso un errore fattuale nell'articolo, che ora abbiamo corretto
online, riguardo alla ricerca sui bambini sordi che ottengono risultati
migliori a scuola quando imparano la lingua dei segni. Siamo sempre
grati quando le persone ci indicao errori perché significa che possiamo
correggerli ed evitarli in futuro.
Chiaramente
questo argomento è uno molto sensibile per le persone sorde, i loro
amici e le loro famiglie. Non possiamo coprore ogni aspetto
dell'argomento in un solo piccolo pezzo (siamo vincolati dai limiti
fisici della carta stampata) e inevitabilmente qualche lettore
desidererà che abbiamo incluso altri argomenti in una differente
prospettiva. Posso solo dire che torneremo di nuovo in futuro
sull'argomento e che speriamo che lei continuerà a leggerci anche se non
sarà sempre d'accordo con noi.
Cordiali saluti
Guy Scriven
Rachel Chaikof porta in avanti la battaglia, puoi seguirla sul www.cochlearimplantonline.com
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