APIC
Associazione Portatori Impianto Cocleare
Iscritta nel Registro del Volontariato della Regione Piemonte con D.P.G.R 9/12/1998 n°468/28.
e nel Registro delle Associazioni del Comune di Torino con deliberazione di Giunta 27/07 /1999 n°9905967/01
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e-mail :info@apic.torino.it Torino 03 /01/ 2012
C.A.
Valerio Cattaneo
Presidente Consiglio Regionale Piemonte
Michele Marinello
Presidente VI Commissione Consiglio Regionale Piemonte
Componenti
VI Commissione Consiglio Regionale Piemonte
Oggetto : in riferimento alla proposta di riscrittura della PdL n° 86/2010
“riconoscimento della lingua italiana dei segni”
Gentile Presidente
Gentile Consigliere
Apic Associazione Portatori Impianto Cocleare componente del Comitato Nazionale Genitori Familiari Disabili Uditivi è profondamente preoccupata per il contenuto delLa proposta di legge86/2010in discussione alla VI Commissione Cultura.
Lo siamo prima di tutto per motivi sanitari e sociali , se venisse approvata comporterebbe un arretramento pericoloso e metterebbe sullo stesso piano il nostro Paese con nazioni dove prevale tutt’ora l’insegnamento del linguaggio gestuale con l’applicazione del “bilinguismo” che non è tale considerato che si riduce all’italiano scritto e lis senza il diritto alla parola .
Lo siamo per le pesanti ricadute economiche per la Regione , per lo Stato che dovrebbe sostenere enormi spese non previste ,solo per diffondere un modo di comunicare che dovrebbe essere l’ultima possibilità estrema per tutti i bambini nati sordi che non trovano assolutamente un modo di rimediare alla disabilità uditiva .
Lo screening audiologico neonatale consente fin dai primi giorni di vita di individuare eventuali problemi e consente di monitorare e seguire i bambini per controllare l’evoluzione dei problemi accertati , ciò fa si che con le protesi, con l’impianto cocleare nei casi più gravi , con la logopedia , è possibile per un bimbo sordo, recuperare in buona parte l’udito funzionale per acquisire la parola e comunicare con la propria voce ,senza mediatori o interpreti .
La scienza medica , la tecnologia biomedica e le terapie riabilitative possono offrire da decenni ai nati sordi in Italia il diritto alla parola , in Piemonte i Centri di riferimento individuati sono a livello di eccellenza nazionale e i risultati qualitativamente sono straordinari , verificare il livello di integrazione , di apprendimento dei bambini con protesi e/o impianto cocleare , è semplice ,è sufficiente visitare la classi della scuola di tutti dove i bambini sono inseriti per capire l’importanza della parola il diritto alla parola ,ciò che non garantisce certamente il linguaggio lis .
Le spese per la Regione per l’Italia aumenterebbero sensibilmente anche se la pdl 86/2010 dichiara nel suo testo in modo non veritiero la neutralità finanziaria ,ovvero la mancanza di oneri .
Invece, se venisse approvata la pdl 86 che prevede il riconoscimento della Lis come lingua minoritaria, per legge non si potrà consentire la possibilità di avere dubbi sulla diffusione della Lis e il suo disconoscimento potrà essere ritenuto un comportamento illegale nella scuola e nella società . Le eventuali discussioni e contestazioni non avranno più alcuna possibilità di accoglienza.
Interpreti , educatori, ,assistenti alla comunicazione, mediatori e corsi di istruzioni sulla Lis in ogni struttura pubblica saranno dovuti per legge e nessun operatore si prenderà la responsabilità di negare ad un bimbo sordo la Lis .
Pertanto avremo più sordi per Legge, facendo un regalo alle associazioni degli interpreti , degli assistenti e degli istituti che gestiscono le scuole speciali per i sordi che torneranno in auge ,
Questa disabilità diventerà uno status sociale, un simbolo, una identità , e tutto a scapito delle risorse per i protocolli sanitari che sono ancora carenti su parte del territorio regionale , infatti anche APIC appoggia le richieste dei genitori che chiedono che vengano completati in modo efficace .
Purtroppo i fondi per promuovere la Lis dovranno essere trovati dalla Regione e dallo Stato e lo saranno distraendoli anche dagli attuali obiettivi sanitari e sociali a favore dei sordi . Il caso recente del progetto della scuola di Cossato (BI ) lo dimostra chiaramente .
Non è uno scenario volutamente pessimistico , sarà solo la realtà come in altri paesi del nord Europa, dove appunto i sordi sono separati dalla società e vivono un modo che si può definire parallelo con i loro riti , la loro cultura , il loro linguaggio che costituisce un forte legame identitario tra di loro .
Il linguaggio gestuale è una ingombrante e dannosa eredità del passato dei sordi adulti e anziani da cui molti non riescono o non possono più fare a meno , essendo intrappolati in una diversità senza fine condizionata pesantemente da interessi economici .
Il futuro dei bambini e dei giovani sordi è nelle vostre mani , chiediamo il vostro aiuto perché sia garantito loro il diritto alla parola ,alla salute ,all’inclusione sociale, scolastica, lavorativa ,al nostro fianco troviamo società scientifiche dei medici specialisti delle due associazioni nazionali SIAF e SIO
Gentile Presidente, gentili Consiglieri ,abbiamo potuto constatare che alcuni di voi hanno sottoscritto la PdL86 in base a informazioni parziali che li ha portati verso posizioni certamente sensibili ai problemi dei disabili uditivi ma mal indirizzate, qualcuno non considerava che già adesso le persone adulte e i bambini che per patologie complesse o rare non possono recuperare l’udito o non possono essere abilitate alla parola devono avere accesso a tutti i servizi , compresi i gesti per comunicare come previsto dalla legge 104 del 1992 e successive. Qualcuno non considerava che in Italia con la legge517 del 1977 gli istituti speciali sono stati chiusi e i sordi frequentano le scuole di tutti ,e ancora è stata eliminata la parola sordomuto dalla legislazione sostituendola significativamente con la parola sordo e basta con la legge 95 del 2006
Quel che serve è la comunicazione tra i vari enti, sanità, scuola, informazione e tecnologia per garantire reale opportunità e accesso all’inclusione ,al sapere ,alla cultura contribuendo al percorso del bambino ,del giovane , dell’adulto e dell’anziano verso autonomia che significa passare dal welfare dell’assistenza al welfare dell’autonomia e dei diritti .diritto alla parola e alla salute in primis.
Per questo vi chiediamo di non approvare la pdl N° 86 2010
Gentile Presidente . Gentile Consigliere
riteniamo utile riassumere i punti che motivano la contrarietà di APIC verso il riconoscimento della Lis .come riproposto nella riscrittura della PdL 86 /2010 :
la stragrande maggioranza dei sordi segnanti in Italia usa il Linguaggio Mimico Gestuale – LMG.
La stragrande maggioranza dei sordi italiani si esprime in italiano e usa i segni a supporto.
Le LS sono linguaggi mimico-gestuali diversi da regione a regione, da città a città e addirittura diversi nella stessa città.
Non esiste la lingua italiana dei segni, ma tanti linguaggi mimico-gestuali italiani.
Il riconoscimento della Lingua dei Segni – Lis potrebbe, tra le altre cose, portare all’obbligo della presenza di un interprete qualora il sordo avesse bisogno di svolgere pratiche pubbliche.
Privacy a parte, oggi un sordo può farsi aiutare da una persona di sua fiducia senza avere costi.
L’eventuale riconoscimento della Lis può provocare enormi problemi alla stragrande maggioranza dei sordi segnanti.
Una volta riconosciuta sarà facile farla diventare necessaria, indispensabile e quindi di fatto obbligatoria, ma sussisteranno tutte le conseguenze di tale riconoscimento.
Non è possibile fare una legge sulla piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e “riconoscere” la Lis che comporta il riconoscimento della minoranza dei sordi, di tutti i sordi anche di quelli che non si sentono parte di una minoranza.
Riconoscere la LIS vuol dire riconoscere che TUTTE le persone sorde appartengono a una comunità diversa per lingua, religione, sesso, politica ed economia, come promulgato dal XXIII Congresso mondiale dei sordi e ripreso dall’ENS
LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI SORDI SEGNANTI ITALIANI NON SI RICONOSCE IN QUESTO.
I sordi di lingua madre Lis sono rarissimi .NESSUNO, MAI, si è occupato di verificare l’equipollenza delle due lingue, italiano e Lis, perché se lo facesse scoprirebbe che la Lis non è una lingua, ma un linguaggio
La nostra Costituzione è ammirata da tutti: basti pensare che è stata approvata il primo gennaio 1948, mentre la Carta dei diritti dell’uomo all’ ONU è del dicembre dello stesso anno. Quindi all’ONU sono venuti dopo, hanno copiato, hanno preso spunto da questi grandi valori
In attesa di cortese riscontro , con disponibilità per eventuali chiarimenti ,porgiamo cordiali saluti e auguri di buon anno nuovo
Per APIC Paolo De Luca Presidente
NOTA
LMG (linguaggio mimico gestuale): il sordo segnante si esprime in italiano supportato dai segni. La stragrande maggioranza dei sordi, in Italia, usa questo metodo.
LIS (lingua italiana dei segni): il sordo dovrebbe esprimersi solo con i segni delle mani senza muovere le bocca
Sarebbe interessante sapere se la VI Commissione conosce questa differenza.
Le tutele per quanto concerne questo modo di esprimersi sono ampiamente presenti nella legge n. 104 del 1992.
Tutti gli interpreti (televisione, convegni, ecc…) muovono le labbra, quindi si esprimono in italiano e usano i segni a supporto.
Anche i sordi che vogliono la LIS si comportano allo stesso modo.
.Nessun sordo usa solo i segni.
I sordi che sostengono la LIS parlano in italiano e usano i segni a supporto.
I sordi che usano il LMG comunicano allo stesso modo.
Tutto ciò considerato, ci si chiede quale sia la differenza tra LMG e Lis
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