Hmmmm. Mi da' tanto, ma tanto fastidio quando Nazzareno generalizza. E quando mette in dubbio la mia capacita' di scegliere un percorso per mio figlio sordo come genitore. Sono stata io ad insistere nel fare l'impianto cocleare...io ho sempre trovato dei medici in gamba ed abbiamo lavorato insieme per il bene del mio figlio.
Riguardo alla possibilita' del uso del linguaggio dei segni, io ho chiesto sostegno all'ENS visto che collaboro con i medici che condannano...mai avuto ne materiali a riguardo, ne risposta.
Forse queste sparate valgono di piu' di un iniziativa che veramente offre una formazione ai medici coinvolti nel processo dello screening uditivo neonatale.
Addio all’oralismo, una conquista per comunità sorda
31 luglio 2010
Di seguito pubblichiamo interamente una lettera che abbiamo ricevuto da Giuseppe Nazzareno della comunità sorda:
Il 19 luglio 2010, il 21° Congresso Internazionale sull’educazione dei sordi (ICED) ha fatto la storia importante perché ha deliberato di annullare tutte le risoluzioni deliberati dal secondo convegno tenuto a Milano in 1880 chiamate “Oralismo” che vietavano l’uso della lingua dei segni nell’educazione dei bambini sordi.
Per chi non conosce, l’oralismo è stato un metodo di insegnamento forzato della lingua parlata ai sordi, basato sull’importanza dell’espressione verbale e della lettura delle labbra escludendo assolutamente l’uso delle lingue dei segni. Per questo motivo il 21° Congresso ICED ha chiesto pubblicamente una scusa a tutti i sordi del mondo per gli effetti negativi che l’oralismo ha avuto sulla popolazione sorda per 130 anni in ambito scolastico e sociale e ha riconosciuto l’importanza delle lingue dei segni da inserirle in tutte le scuole per sordi in tutto il mondo.
Le risoluzioni infami dal secondo convegno ICED di Milano del 1880 sono state descritte da molti studiosi e storici come un tentativo di genocidio linguistico e culturale, nonché uno sforzo sistematico per istituzionalizzare l’audismo, una convinzione degli udenti che i sordi debbano parlare assolutamente a voce senza usare la lingua dei segni. In occasione della cerimonia di apertura del 21° ICED, gli organizzatori del Congresso del 2010 ha pubblicato una nuova dichiarazione “Una nuova era: La partecipazione e collaborazione dei sordi”, abrogando definitivamente tutte le risoluzioni di Milano.
La Federazione Mondiale dei Sordi (FMS) si è unita a tutti i sordi di tutto il mondo nella celebrazione di questo storico evento. La FMS, fondata a Roma nel 1951, è un’organizzazione riconosciuto dall’Organizzazione delle Nazioni Uniti che ha i compiti importanti per difendere tutti i diritti universali per le persone sorde e di mirare principalmente a contestare le ideologiche dell’audismo in tutto il mondo. Il presidente della FMS Dott. Markku Jokinen ha espresso una soddisfazione: “In nome di 70.000.000 sordi in tutto il mondo sono felice per questa decisione dell’ICED in Canada. Adesso 70.000.000 sordi festeggiano comprensibilmente questa vittoria”.
Il dott. Claire Anderson, presidente del 21° convegno ICED in 2010 ha detto: “L’impatto e la decisione del congresso di Milano (1880) di bandire dalle scuole la lingua dei segni per sordi ha avuto chiaramente un effetto marcato sulla istruzione e in realtà sulla vita degli studenti sordi. Siamo tutti d’accordo che questa decisione era, molto semplicemente, sbagliato. L’oralismo è stato devastante per i sordi, le loro famiglie e la comunità dei sordi. L’oralismo non deve esistere mai più”. Il pubblico, sia sordi e udenti, hanno risposto spontaneamente con una grande standing ovation.
Certo, anche i sordi italiani non vogliono più l’oralismo perché nelle loro menti l’oralismo è stato una forma di trauma psicologico. Nelle scuole speciali per bambini sordi che proibiva l’uso della lingua dei segni, gli alunni venivano spesso puniti o richiamati perché usavano segni, anche quando non riuscivano a capire le parole degli insegnanti! In Nicaragua un tempo le scuole per sordi si prefiggevano di “fare apprendere ai bambini la lettura delle labbra”; e come in tutti i casi in cui fu tentato questo sistema, i risultati furono deludenti. Ma non fu un problema: sui campi da gioco e sui pullman scolastici i bambini inventarono una propria lingua dei segni. Dopo poco tempo il sistema si stabilizzò in quello che oggi si chiama “Lenguaje de Signos Nicaragüense”. Adesso una generazione più giovane di bambini sordi ha sviluppato una lingua più scorrevole che ha finito per essere chiamata Idioma de Signos Nicaragüense.
I sordi considerano anche i medici otorini di tutto il mondo responsabili dell’oralismo perché pur commettendo contro il giuramento di Ippocrate, secondo il quale dovevano tutelare la salute fisica e psichica dei sordi, hanno condizionato eccessivamente l’importanza del metodo orale impostato ai sordi escludendo l’uso delle lingue dei segni e degli interventi chirurgici come gli impianti cocleari per tentare di farli ridiventare udenti.
Con la stretta collaborazione di un’associazione famiglie italiane associate per la difesa dei diritti degli audiolesi (FIADDA) che è considerato fortemente una associazione odiosa dai sordi, hanno fatto le pubblicità false sul valore e sulla ricchezza delle lingue dei segni, ormai entrambi riconosciuti dai linguistici e ricercatori universitari. Non solo. I medici e la FIADDA promettono sempre i risultati efficienti per tutti i sordi ma per 130 anni nulla anzi i sordi sono stati usati come cavia.
Per tutti questi motivi, il 21° Congresso ICED ha chiesto pubblicamente una scusa per gli effetti negativi che l’oralismo ha avuto sulla popolazione sorda per 130 anni. Infatti già un tempo fa una commissione dell’UNESCO sull’educazione dei Sordi ha detto: “Non è più ammissibile trascurare la lingua dei segni o evitare di promuoverne lo sviluppo nei programmi educativi per i Sordi”. Fortunatamente oggi per molti bambini sordi la lingua dei segni è un dono dei genitori udenti che la conoscono grazie ai corsi delle lingue dei segni.
Tra tante esperienze, un padre che ha imparato la lingua dei segni, ha detto: “Quando era piccolo, il medico otorino ci ha detto della sordità e ci aveva sconsigliato di usare la lingua dei segni ma non funzionò: l’oralismo ha molti limiti e noi eravamo ossessionati dall’idea che il bambino parlasse bene dimenticando l’importanza di molte altre cose prima tra tutte che comprendesse il significato di quanto imparava a pronunciare. É veramente bello vedere la comunicazione tra noi genitori e il figlio sordo su qualsiasi argomento nella lingua dei segni”.
Secondo il libro Vedere Voci scritto da Sacks dr. Oliver, i linguisti riconoscono ormai che la capacità di acquisire una lingua in modo naturale e di trasmetterla ai propri figli è profondamente radicata nel cervello. Non ha importanza se la capacità si manifesta con una lingua dei segni o una lingua parlata. La dichiarazione “Nuova Era”, che è firmata dai rappresentanti dell’ICED e dalla Federazione Mondiale dei Sordi (FMS), invita le nazioni del mondo a ricordare la storia triste dei sordi, garantire il diritto di lingua naturale come lingue dei segni ai tutti i bambini sordi, e riconoscere i diritti umani culturali e linguistici dei sordi. L’ICED ha ribadito il suo nuovo impegno a garantire il coinvolgimento paritario dei sordi nella loro istruzione.
La notizia della fine dell’oralismo (diffusa con qualche giorno di ritardo in Italia dal sito conosciuto in Italia: www.nazzareno.info) sono giunti numerosi commenti: “VIA ORALISMO”, “FUORI ORALISMO”, “MAI PIÙ ORALISMO ”. E’ possibile vedere i commenti sul sito.
Comprensibilmente per i sordi italiani ha voluto dire tanto quando hanno visto il 21°ICED di Canada dichiarare di riconoscere l’importanza delle lingue dei segni per i sordi e di annullare l’oralismo. E da notare che la fine dell’oralismo non significherà che i sordi non devono più imparare a parlare a voce. E’ una scelta personale di ogni sordo, mai più l’obbligo. Solo i sordi hanno la libertà di comunicare come vogliono!!! Adesso a questo punto il Governo Italiano approverà il disegno di legge per il Riconoscimento della lingua dei segni italiana che i sordi italiani attendono da anni.
6 comments:
Jodi mi ribolle il sangue dopo aver letto questo articolo, in un modo che non hai idea.
Quando ho letto il passaggio:
"effetti negativi che l’oralismo ha avuto sulla popolazione sorda per 130 anni in ambito scolastico e sociale "
sono quasi caduto dalla sedia. L'oralismo nel mio caso mi ha salvato la vita, una vita di bambino curioso del mondo e delle persone, con tanta voglia di comunicare con chiunque e parlare con tutti. Magari non perfettamente, nella mia voce è rimasto qualcosa di grezzo, ma sicuramente ho MOLTE più possibilità di comunicare con un bacino di persone certamente più ampio di quelle che fanno uso solo della lingua dei segni. Io rimango convinto che l'oralismo debba essere sempre il primo tentativo di rieducare il bambino sordo, la lingua dei segni deve arrivare là dove esso NON dia nessun risultato. É tanto semplice, lapalissiano. Ed inoltre fare della lingua dei segni un elemento aggregante, un elemento di identificazione, è profondamente sbagliato in quanto ciò che identifica me, Michele, come essere umano nella sua peculiarità non è certamente la mia sordità. É anche quella, come componente in un quadro più generale, certo, ma non ne faccio un elemento di orgoglio né tantomeno distintivo o identificativo. Cosa che invece spesso avviene nel gruppo (e non comunità, usiamo bene le parole) delle persone segnanti, che annullano i propri tratti distintivi come persone appiattendo tutto a uno solo: il fatto che segnino. E le loro posizioni talebane danneggiano seriamente TUTTI noi sordi, ma soprattutto danneggiano pericolosamente l'educazione e il recupero dei bambini sordi, presenti e futuri.
Inoltre, a parte che leggendo l'articolo si possa notare come lo scrivente dimostra una non piena padronanza della lingua italiana, ci sono alcuni passaggi in esso che sarebbero anche passibili di denuncia per diffamazione.
Mi fermo qui che devo ancora smaltire la rabbia.
Un bacione Jodi.
:*
Pero' *smile*...couldn't have said it better myself!
xoxo
Ciao Jodi,
ho visto il video di questo bambino, ma ho notato che il bambino legge mentre parla... gli udenti non fanno cosi. Questo mi lascia perplesso. Dico subito i motivi per mia esperienza diretta nell'oralismo. Io sono cresciuto nella scuola oralista, quando spesso mi hanno selezionato insieme ad altri compagni per fare una lettura con il microfono davanti al pubblico udente fissata a sentire le voci dei sordi. Quali benefici abbiamo ottenuto? Nulla, ho fatto come pappagallo.
Cara Jodi, mi auguro subito che tu interpreterai questo come esperienza che contribuirà al stimolo di confronto.
Colgo l'occasione di chiederti:
questo bambino parla proprio bene al pari degli udenti? ci sente pari agli udenti? Aspetto le risposte sincere, mettendo a parte l'illusione e l'orgoglio.
grazie
Caro Anonymous,
Grazie del commento. Hai ragione, in questo video, Jordan legge perchè avevo tipo sette minuti di mandare un messaggio in forma video per un congresso e siccome lo screening uditivo neonatale non fa parte del curriculum di un ragazzo di undici anni- ho barato mettendo quel foglio lì:-) colpevole...
Tranquillo, lui non ha problemi ad usare la sua voce ne di parlare all'improviso anche davanti a più di cento persone come ha fatto sia per la presentazione del mio libro- aveva 10 anni, ne per quando ha vinto un premio l'anno scorso e ha spiegato come sua classe l'ha aiutato molto durante le medie.
Sì, hai ragione che leggeva, ma non paragonare l'oralismo di vent'anni fa a ciò che i bambini sono capaci di fare oggi giorno con l'impianto cocleare. Ha un vocabulario ristretto rispetto ad un coetaneo della sua età, non molto, ma per come è intelligente, se non aveva le protesi 8 anni- e sarebbe stato candidato per l'ic subito, credo che queste difficoltà nel lessico sarebbe molto meno. In un ambiente rumoroso, non sente bene quanto un udente..ma non mi importa- sente abbastanza di essere parte di ogni discorso e adesso è in grado di dire, "Puoi ripetere, per favore, non ho capito!"- non perchè non era capace di dire quelle parole, ma perchè non era in grado psichologicamente a chiedere aiuto. Tanta roba.
Sente al telefono, sente la televisione anche se preferisce guardarla con i sottotitoli, capisce e si fa capire proprio perchè adesso sente.
Se hai altre domande sono a disposizione.
Ciao,
Jodi
PS. Mi dà fastidio quando le persone non firmano con un nome...in ogni caso- ecco la risposta.
Sono io di nuovo...Oh grazie per le tue risposte sincere che mi hanno dato ragione alla conclusione giusta. Certo, non paragonerò l'oralismo con quello di vent'anni fa solo perché nei nostri tempi c'è la tecnologia medica come l'impianto cocleare ma ti deluderò una cosa: l’oralismo in tutti i tempi rimarrà fallita e i sordi rimarranno tali.
Ti avviso per mia esperienza che se il bambino preferisce guardare la televisione con i sottotitoli e chiede di ripetere visto che non capisce, senza dubbio è che il bambino fa finta di sentire per acconsentirti.
Anch'io l'ho fatto. I miei, che hanno fatto tanti sacrifici inutili, mi hanno chiesto
se io sentivo la tv e io, per non deluderli di più, ho risposto di si per finta.
Io ho conosciuto tanti oralisti convertiti alla LIS che hanno avuto questa esperienza stessa. Io come tanti oralisti impiantati credevo di aver un vocabolario grazie all'oralismo ma quando ho scoperto la LIS e anche se avendo i pregiudizi detti dalla FIADDA e dai medici, ho deciso provare ad usarla. Uhhhh, mi sono accorto che l’oralismo ha avuto sempre molti limiti. I miei come tanti genitori erano ossessionati dall’idea che io parlassi
Mi ricordo che durante un convegno organizzato dalla FIADDA, una madre che aveva la carica di presidente di una sezione provinciale sempre della FIADDA ha detto davanti al pubblico che suo figlo è orgoglioso di usare la lingua parlata e di non usare la LIS eppure durante una pausa il figlio di quella presidentessa ha notato i sordi segnanti discutere e si è unito da loro. Li ha chiesto se sono sordi. Dopo la risposta affermativa, il bambino ha espresso di voler usare la LIS come la sua lingua visiva ma non poteva usarla a causa del fatto che la FIADDA si oppone.. Che poverino bambino.
Dico per mia esperienza, senz'altro il tuo bambino fa finta. Non solo questo bambino. Lo fanno anche molti bambini sordi.
Ciao di nuovo...
Dialogare fa bene. Lo sto facendo da tre anni e ho sentito tutti gli accusi che stai facendo.
Mio figlio è sordo. Punto. Ma...è anche udente. Gli ho chiesto diverse volte se voleva imparare la LIS, per farti capire l'ho anche portato a fare visita a Gallaudet dicendo che rimane un'opzione se volesse andare all'università lì. Riguardo alla LIS, ancora non ha dimostrato interesse nel impararlo, ma se un giorno dovesse cambiare idea, sarei la prima ad impararlo insieme a lui.
Riguardo a Gallaudet, ci sta pensando- abbiamo tempo. Lui sa che esiste una comunità dei sordi che usano i gesti per comunicare ma per adesso si sente al suo agio con gli udenti. E ti assicuro che capisco quando sta bluffando e quando veramente capisce. Non ho bisogno di credere che tutto sia perfetto, ed è per quello che cerco di mettere a disposizione tutti gli ausiliari a disposizione.
Evita di generalizzare. Insegno tre ore di un corso di audiologia ai pediatri della toscana- obbligatorio questo corso. Parliamo anche del linguaggio dei segni.
Oggi giorno non è come ai tuoi tempi. Ma, c'e' ancora 30-40% di sordi che hanno un'altra disabilità associata e può essere importante insegnare il linguaggio di segni per evitare frustrazione e per facilitizzare la comunicazione. Ogni bambino è diverso, ogni famiglia è diverso.
Mio figlio può scegliere la sua strada quando sarà grande, gli abbiamo dato quella possibilità, come i tuoi genitori lo hanno fatto per te.
Ciao,
Jodi
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