Momenti di Apprendimento
Al
di là della provenienza della foto, l'ho postata perchè ricordo che
quando ero piccola giocavo a " un duè e trè, campana!" (la melodia del
giochino imponeva l'accento sui numeri). Posto questa foto, per
rispondere anche alla logopedista che invita un'estranea ad entrare in
casa per aiutare un bambino sordo a sviluppare il linguaggio . Quando
giocavo a campana, lo facevo saltando alcuni numeri e i miei cuginetti,
mitici caregiver, mi facevano rifare il turno oppure quando si
incavolavano (saltavo con disinvoltura dal tre al sei) me lo facevano
saltare. Non si può dimenticare che un bambino, anche quando ha genitori
sordi, gioca con il mondo esterno, gioca con i cugini, con gli zii, con
la vicina, con il compagno...gioca con chiunque. Ogni persona è una
risorsa infinita, immensa e preziosa. Quindi potrà sviluppare il
linguaggio in ogni occasione. Il vero linguaggio è quello informale,
quello che ricava molto dalla conoscenza tacita e implicita, non è solo
quello formale, organizzato, strutturato a SVO (soggetto-Verbo-Oggetto).
Non dico che il lavoro logopedico non sia importante, ma esiste anche
il resto. Esiste anche lo sviluppo prossimale del bambino.
-Anna Orato
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