Monday, May 21, 2012

Alla cortese attenzione : Fabio Fazio, Roberto Saviano, Luciana Littizzetto




                                                                                   APIC
                                              Associazione Portatori  Impianto  Cocleare
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                          e nel Registro delle Associazioni del Comune di Torino con deliberazione di Giunta 27/07 /1999 n°9905967/01
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                                                                                                                                      Torino 19 Maggio 2012




                                                                                                              Alla cortese attenzione
                                                                                                              Fabio Fazio
                                                                                                              Roberto Saviano
                                                                                                              Luciana Littizzetto

                                                                                                              Redazione La 7



L’attesa per   “ Quello che (non)Ho “  come prosecuzione ma non solo di “Vieni via con me” era giustamente elevata ,la scelta  della PAROLA, dei temi che possono purtroppo significare grande assenza, grande speranza , incompiutezza ,delusione e negazione dei diritti è stata una bella e coraggiosa sfida.
Una campana per far battere i rintocchi delle cose che vengono rimosse  o non riconosciute e quindi si accumulano fra quelle che non si hanno e si dovrebbero avere ,che tutti devono avere .


Il nutrito gruppo di autori che con voi cari Fabio, Roberto, Luciana , (ci piace pensare che possiamo ritenervi nostri amici ),ha lavorato al programma sicuramente si è accostato al tema della disabilità sensoriale nello specifico della sordità con partecipata sensibilità ,ma l’impegno è stato mal indirizzato per mancanza di approfondimento e per una accondiscendenza a certe incrostazioni che resistono e rappresentano le persone sorde in un modo che non corrisponde alla realtà del nuovo millennio

 Si sol dire che moneta giovane scaccia la vecchia , ebbene  cari Fabio ,Roberto , Luciana e Redazione  ciò non è valso  ,almeno per una parte dell’ultima puntata andata in onda il 16 maggio u.s..

Sappiamo che avete ricevuto altre lettere sull’argomento che avranno stimolato ricerche e riflessioni e tutte quelle che vengono dopo come questa nostra ,possono essere ritenute alla stregua di cercatori di ribalta mediatica ,come chi cerca facile pubblicità sulle spalle di personaggi famosi .
 Niente di tutto ciò, non alziamo il dito o la voce per criticare , stigmatizzare o per fare le vittime dei cattivi di turno, semplicemente vogliamo ricordare a Fabio che essere sordi non significa essere muti, questo purtroppo è il messaggio che è passato attraverso le parole :

“Ci sono vari modi per comunicare, per parlare, chi non può usare le parole perché non le può sentire comunica attraverso un altro linguaggio, quello dei segni  così il corpo si trasforma in parola e finalmente danza…”   dette  per presentare il gruppo dei giovani del balletto”the Silent Beat”

Paginate di articoli a volte con toni sensazionalistici ,ad esempio sull’orecchio bionico ,sui nuovi successi della scienza, della  medicina  sui progressi e gli sforzi dei bambini  ,che vengono archiviate  da poche parole facendo ripiombare in un tempo  che non rappresenta per niente la realtà dell’oggi  ,anzi la realtà conquistata  a partire da almeno 40 anni fa.
Cari Fabio Roberto Luciana , agli inizi degli anni 80 del 1900 anche in Italia si cominciò a sperimentare  l’Impianto Cocleare allora chiamato erroneamente “Orecchio Bionico” ,una sofisticata endoprotesi che consente alle persone nate sorde o diventate in situazione post verbale di bipassare la coclea non funzionante e consentire di risentire o favorire l’aquisizione dell’udito e quindi della parola . Da allora si sono fatti passi da gigante , se l’intervento diagnosticato come necessario viene effettuato entro i primi anni di vita nel bambino con sordità profonda , questo bambino potrà parlare .

Per le persone che per cauuse diverse (traumi, infezioni, malattie otologiche) perdono l’udito non rimediabile con le protesi ,l’impianto cocleare rappresenta una soluzione che consente l’uscita dal silenzio pur rimanendo sordo e migliora la qualità della vita .

APIC ( Associazione Portatori Impianto Cocleare) è componente del Comitato Nazionale Genitori Familiari Disabili Uditivi  . Per tale ragione riportiamo in conclusione di questa lettera la parte finale del documento che avete ricevuto venerdì 18 c.a.

Ci sono tanti linguaggi (motorio, corporeo, gestuale, mimico, ecc,) per comunicare ma uno solo per parlare, la LINGUA.
“…chi non può usare le parole perché non le può sentire comunica attraverso un altro linguaggio, quello dei segni…”
NO, oggi i sordi anche quelli nati sordi profondi bilaterali con le protesi possono sentire, con gli impianti cocleari possono parzialmente udire e comunque , tutti – se abilitati nella maniera corretta - possono parlare la LINGUA ORALE  
“…così il corpo si trasforma in parola e finalmente danza"
NO, il corpo non si trasforma in parola, ma in strumento di comunicazione e quindi può danzare, mimare, gestire, ecc…. il corpo può comunicare, non può parlare. 
La sordità è un deficit che, attualmente, con la diagnosi precoce, la protesizzazione o l’impianto cocleare e ri-abilitazione alla parola può essere superato.
Naturalmente, non udendo, le persone sorde hanno comunque necessità di ricorrere alla lettura labiale, che è indispensabile per comprendere il messaggio linguistico; è pertanto essenziale l’utilizzo della LINGUA SCRITTA come mezzo principale per garantire il libero accesso all’informazione ed in particolare all’intrattenimento televisivo, fonte privilegiata di notizie, cultura e quindi strumento sociale e di crescita personale.
Noi non vogliamo un paese dove la gente “ascolta con gli occhi” ma un paese che ci garantisca il diritto alla salute, l’informazione tempestiva sull’eventuale deficit uditivo, il giusto sostegno alle famiglie, l’attivazione di azioni e percorsi verso l’uguaglianza, l’ottimizzazione degli interventi e degli investimenti, una vera politica di inclusione sociale che porti le persone con disabilità uditiva ad apprendere la lingua orale, ad essere cittadini fra i cittadini; vogliamo un paese che ci garantisca un protocollo d'intervento unico a livello nazionale che partendo dalle indicazioni dei medici, fornisca linee guida alle Regioni, al Servizio Sanitario Nazionale e a tutte le istituzioni territoriali impegnate nel soddisfacimento dei diritti costituzionali; vogliamo un paese che garantisca l'accesso ai programmi televisivi a TUTTE le persone sorde, nessuna esclusa, con un sistema di sottotitolazione che è opzionale per la maggior parte della popolazione, ma indispensabile per una piccola fascia di essa.
“È solo la lingua che ci fa uguali” (don L. Milani), come dimostrato da tutte le persone audiolese che parlano e sono quindi invisibili e integrate nella società di tutti.
Nella speranza che ci vogliate aiutare a spezzare il pre-giudizio, vi salutiamo molto cordialmente



Paolo De Luca  Presidente APIC


4 comments:

Melania said...

Che belli i ragazzi del gruppo "THE SILENT BEAT"! Che bello vederli danzare. Che bello sapere che sono sereni, allegri, che possono divertirsi come tutti i loro coetanei, con spensieratezza. Sono tutti Sordi e discutono tra loro, studiano i passi, la coreografia, trovano il ritmo del corpo felici di poter avvicinarsi al mondo della musica. Per fare tutte queste cose, usano la loro LINGUA naturale, la Lingua dei Segni. Tra di loro ci sarà chi parla bene, chi parla in modo comprensibile, chi parla male. Dipende dalle loro potenzialità e dalla loro storia personale. Ma questo non c'entra niente con la loro bella esibizione e con tutto il lavoro che c'è dietro e che hanno fatto in piena autonomia.
Ed ecco spuntare il novello Comitato Nazionale Genitori Familiari Disabili Uditivi, che ci spiega che Fabio Fazio avrebbe "archiviato con poche parole paginate di articoli sull'orecchio bionico, l'impianto cocleare". Ci dice che con l'impianto cocleare il bambino sordo potrà parlare. Il comitato in questione è nato da poco tempo e il suo approccio alle sordità infantile è SOLO di tipo medico, marcatamente votato all'impianto cocleare. Vedo Voci, la nostra associazione di genitori di bambini sordi, opera invece da circa 20 anni. I nostri figli hanno un'educazione BILINGUE, Lingua dei Segni/Lingua Italiana. Tutti parlano, tutti scrivono, tutti leggono, chi meglio e chi peggio e i risultati scolastici sono sorprendenti. Mia figlia di 20 anni, quando ha visto il gruppo "THE SILENT BEAT", ha detto "Che meraviglia, piacerebbe anche a me".
All'esordiente Comitato Nazionale Genitori Familiari Disabili Uditivi rivolgo un INVITO: Uniamo i nostri sforzi per ottenere che vengano usati in modo sistematico i SOTTOTITOLI.
E al Comitato do anche un CONSIGLIO: Rispettate le opinioni, l'impegno e il lavoro altrui. E datevi pace, la LIS (Lingua dei segni Italiana) E' UNA LINGUA a tutti gli effetti, supportata da studi di elevato livello, non ultimo quello dell'Università Ca' Foscari di Venezia. Continuando a sostenere che la LIS è solo pantomima o gesticolare o non so quale altro termine riduttivo o ed offesivo, non ci fate una bella figura, come nel caso in questione.
Grazie alla trasmissione "Quello che (non) ho". Grazie a nome di tutti i giovani sordi. Grazie per l'esempio di alta civiltà che date.
Melania Vaccaro

Melania said...

Che belli i ragazzi del gruppo "THE SILENT BEAT"! Che bello vederli danzare. Che bello sapere che sono sereni, allegri, che possono divertirsi come tutti i loro coetanei, con spensieratezza. Sono tutti Sordi e discutono tra loro, studiano i passi, la coreografia, trovano il ritmo del corpo felici di poter avvicinarsi al mondo della musica. Per fare tutte queste cose, usano la loro LINGUA naturale, la Lingua dei Segni. Tra di loro ci sarà chi parla bene, chi parla in modo comprensibile, chi parla male. Dipende dalle loro potenzialità e dalla loro storia personale. Ma questo non c'entra niente con la loro bella esibizione e con tutto il lavoro che c'è dietro e che hanno fatto in piena autonomia.
Ed ecco spuntare il novello Comitato Nazionale Genitori Familiari Disabili Uditivi, che ci spiega che Fabio Fazio avrebbe "archiviato con poche parole paginate di articoli sull'orecchio bionico, l'impianto cocleare". Ci dice che con l'impianto cocleare il bambino sordo potrà parlare. Il comitato in questione è nato da poco tempo e il suo approccio alle sordità infantile è SOLO di tipo medico, marcatamente votato all'impianto cocleare. Vedo Voci, la nostra associazione di genitori di bambini sordi, opera invece da circa 20 anni. I nostri figli hanno un'educazione BILINGUE, Lingua dei Segni/Lingua Italiana. Tutti parlano, tutti scrivono, tutti leggono, chi meglio e chi peggio e i risultati scolastici sono sorprendenti. Mia figlia di 20 anni, quando ha visto il gruppo "THE SILENT BEAT", ha detto "Che meraviglia, piacerebbe anche a me".
All'esordiente Comitato Nazionale Genitori Familiari Disabili Uditivi rivolgo un INVITO: Uniamo i nostri sforzi per ottenere che vengano usati in modo sistematico i SOTTOTITOLI.
E al Comitato do anche un CONSIGLIO: Rispettate le opinioni, l'impegno e il lavoro altrui. E datevi pace, la LIS (Lingua dei segni Italiana) E' UNA LINGUA a tutti gli effetti, supportata da studi di elevato livello, non ultimo quello dell'Università Ca' Foscari di Venezia. Continuando a sostenere che la LIS è solo pantomima o gesticolare o non so quale altro termine riduttivo o ed offesivo, non ci fate una bella figura, come nel caso in questione.
Grazie alla trasmissione "Quello che (non) ho". Grazie a nome di tutti i giovani sordi. Grazie per l'esempio di alta civiltà che date.
Melania Vaccaro

Unknown said...

Melania,
scusami tanto - vedo solamente adesso tuo commento molto importante. In questo momento sono ad un congresso che promuove un'approccio riguardo alle metodologie di comunicazione basato esclusivamente in base alle scelte delle famiglie. Non voglio parlare di lingua madre dei sordi, voglio parlare di cio' che dara' la possibilita' ad un bambino sordo l'accesso alla comunicazione. Punto.
Non sono un radicale. Mi interessa solamente che le famiglie hanno l'accesso alle informazioni...
Un abbraccio,
Jodi
Queste cose vengono troppo politicizzati e questo non va bene.
Va bene che i sordi ballano, ma non deve essere politicizzato in maniera- che sordita' è uguale a incapacita' di usare la voce e sembrerebbe che qui si parla di quello. Come arte, l'ho apprezzato, come simbolo di sordita'...direi di no.

Carter said...

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