Senti Chi Parla: Breve guida per la crescita e l’apprendimento
nei bambini ipoacusici ad uso di genitori ed insegnanti.
Sono stata contattata da una logopedista di nome Serena Crincoli. Mi ha inviato una copia di questa guida utilissima, soprattutto perchè c'è anche una parte per gli insegnanti. Serena si è resa disponibile a mandare copie ai genitori che la contattano via mail: scrincoli@libero.it
Una parte dell'informazione per gli insegnanti:
La scelta di inserire dei consigli rivolti agli insegnanti, nasce dalla nostra esperienza di logopediste operanti nel settore scolastico. Noi abbiamo la grande fortuna di avere solo un corridoio che ci separi dalle classi dei nostri bimbi, siano essi nella scuola dell’infanzia, primaria o media. Questo ci dà la grande opportunità di comunicare quotidianamente con gli insegnanti curriculari e di sostegno nonché con le altre figure che compongono l’equipe multidisciplinare, offrendo i nostri consigli, rispondendo a domande e dubbi che loro possono avere e confrontandoci sui percorsi effettuati dai bambini.
Purtroppo nella maggior parte dei casi la scuola non è in comunicazione con il logopedista del bambino sordo e spesso si trova impreparata a gestirlo nel contesto classe. Pertanto, senza la pretesa di insegnare il mestiere a nessuno, ma solo alla luce della nostra esperienza e delle varie situazioni di difficoltà scolastica in cui in tutti questi anni ci siamo trovate, abbiamo deciso di fornire alcune semplici indicazioni.
Le prime considerazioni da fare riguardano l’acustica dell’aula
Dobbiamo ricordare che la sordità è un deficit sensoriale che limita
Per gli insegnanti la ricezione degli stimoli uditivi e, benché il bambino indossi una tecnologia che riduca tale difficoltà, bisogna tener conto di alcuni aspetti tecnici.
- Il riflesso del suono e il rumore di fondo sono le principali problematiche che si possono riscontrare nell’aula e che possono essere ridotte con semplici accorgimenti:
- Diminuire i rumori di fondo (es. un’aula che affacci sulla strada, trafficata e rumorosa, non è da preferire).
- Aumentare superfici morbide e fonoassorbenti come tappeti in gomma, gommini sotto i piedi di sedie e banchi.
- Ridurre la distanza tra insegnante e bambino. A questo proposito sarebbe opportuno che i banchi fossero disposti a ferro di cavallo e che il bambino avesse la possibilità di cambiare posto a seconda delle varie
attività
Un altro importante aspetto riguarda l’atteggiamento degli insegnanti nei confronti del bambino sordo e le possibili strategie che loro possono utilizzare affinché le modalità di insegnamento siano più vicine alle sue caratteristiche.
Ecco perché nelle prossime pagine parleremo direttamente a loro.
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