Monday, January 25, 2010

Come Comunicare Meglio con una Persona con una Perdita Uditiva


Suggerimenti e consigli per aiutare i disabili per l'udito

Scritto da Nicola
In passato i sordi erano pure muti e venivano perciò chiamati «sordomuti». Mentre la sordità è perlopiù inguaribile, in scuole speciali di rieducazione terapeutica i muti con la lettura labiale acquistano l’uso della parola.In tal modo da sordomuti diventano «sordoparlanti».A volte imparano anche le lingue straniere. Imparare una lingua servendosi di 25 lettere mai udite è un lavoro enorme. Tuttavia con l’osservazione acuta e lunghi anni d’esercizio la maggior parte ci riesce.



Il vocabolario del sordoparlante rimane comunque limitato. Conosce soprattutto espressioni concrete (per esempio molle, duro, quadrato, rotondo), mentre spesso gli mancano quelle astratte. Incontra difficoltà quando si trova di fronte a sottigliezze linguistiche, come ad esempio «avvenente», «attraente» o «grazioso» invece di «bello». Siccome non conosce la propria voce, parla più o meno senza modulazioni e spesso in un tono insolito. Nonostante queste limitazioni, nella vita di ogni giorno è difficile distinguerlo da coloro che ci sentono. I sordi partecipano alla vita normale, esercitano le più svariate professioni e sono soprattutto tra di loro, persone allegre e socievoli. (per molti di voi sembra un controsenso, ma è la realtà!) Anche la sordità è una menomazione invisibile. Poiché a nessuno piace passare per minorato, il sordo cerca di nascondere più che può la propria menomazione, per esempio approvando con un cenno del capo anche se non ha compreso nulla di ciò che si è detto.



Per non essere costretto a rispondere, evita la gente, esattamente come si comportano le persone che odono nei suoi confronti, in quanto non osano parlargli. Per questi motivi, a molti sordi viene a mancare proprio ciò di cui hanno maggiormente bisogno: il contatto umano, l’occasione di parlare e la possibilità di esprimere i propri sentimenti. Minori sono le occasioni di parlare, maggiore è il pericolo di riperdere la parola. Quindi, se conoscete o incontrate una persona affetta da sordità cercate di intrattenervi con lei.



Alcuni consigli:


-Non parlate mai in dialetto. Nelle apposite scuole il sordo impara soltanto la lingua scritta, la quale gli permette anche di leggere
-Fate in modo che il vostro viso sia sufficientemente illuminato, in quanto egli è abituato a leggere le parole dal movimento delle labbra
-Non è necessario alzare il tono della voce più del normale. Il sordo riesce a capirci anche se non emettiamo alcun suono
-Non parlate troppo in fretta, ma neanche troppo lentamente; parlate in modo chiaro, tuttavia senza esagerare
-Sono preferibili concetti chiari e frasi semplici
-Una mimica non esagerata gli consente di capire meglio. I gesti specifici del loro linguaggio normativo vanno usati soltanto da chi li conosce bene
-Rammentate che i sordi non possono seguire contemporaneamente i movimenti delle vostre labbra e i gesti o la spiegazione di un procedimento lavorativo. Si deve quindi dapprima indicare o eseguire poi spiegare
-In presenza di un sordo non parlate di lui con altri. Dato che non ode, osserva attentamente ogni movimento e ogni sguardo onde potrebbe trarne conclusioni errate (molto importante)
-Le parole non sempre sono il mezzo migliore per comunicare con un sordo. Spesso è più eloquente un cenno amichevole, l’invito a prendere un caffè, ecc... (molto importante anche questo)
-Spesso il sordo vede e avverte con straordinaria sensibilità ciò che non sente. Tale prerogativa può influire sul suo comportamento
-Ogni persona priva dell’udito è lieta se si cerca di parlare o di farla entrare in una conversazione. (provateci!)
-Accertatevi che il debole d’udito abbia ben capito tutto. Ciò è particolarmente importante in caso d’accordi. Se necessario, ripetete quanto detto eventualmente con altre parole o formulando le frasi diversamente
-Cercate di far partecipare il debole d’udito alla conversazione di gruppo e informatelo sul tema di discussione, se necessario con brevi cenni scritti (con il cellulare ad esempio)
-Aiutatelo sul posto di lavoro, facendo in modo che riceva esattamente le informazioni e le comunicazioni importanti
-Non scordatevi che per seguire il filo del discorso il debole d’udito deve concentrarsi al massimo e quindi si stanca più rapidamente di una persona normale. Se la conversazione è lunga, fate di tanto in tanto una pausa
-Incoraggiate chi sente poco a sfruttare ogni possibilità di aiuto disponibile (consultazione di otoiatri, applicazione di apparecchi acustici, terapie d’ascolto). Ciò gli consentirà di migliorare i contatti umani.

1 comment:

Me said...

Consigli sani semplici e di buon senso e ben scritti, bravo Nicola dove li ha scritti?
A volte si perdono di vista le cose più semplici non è difficile metterli in pratica solo non è automatico
Lidia