Julia non ci sente ma legge
il labiale e mette il ct in rete
«Hai regalato un gol» è la frase più ritwittata
GIULIA ZONCA
inviata a danzica
C’è una donna che porta
la Germania in panchina, si chiama Julia Probts e a ogni partita della
nazionale si mette davanti alla tv per raccontare in diretta quel che
dice Loew. insulti e sgridate compresi. Lei è sorda, sa leggere le
labbra e si è inventata un indirizzo che l’ha messa al centro del
Paese: «@Einaugenschmaus», una delizia per gli occhi.
Svela i segreti della squadra più seguita e le magagne del governo più considerato d’Europa, in contemporanea: «Il pallone ha una tale popolarità che dall’inizio dell’Europeo i miei contatti sono passati da 7 a 24 mila. Sono una vera tifosa, ho iniziato per gioco ma non nascondo che ora sfrutto la platea per sensibilizzare Angela Merkel sui problemi dei diversamente abili, perché questo Paese detta regole economiche, ma non ha leggi per i portatori di handicap, dovrebbero darsi una mossa». Il fatto che la Cancelliera sia praticamente una ultrà della Mannschaft non fa che aumentare il cortocircuito e trasformare l’indirizzo di Julia nel punto di incontro del momento. È diventata un riferimento della comunità on line ed è l’unica tedesca nella lista di chi è considerato in grado di muovere l’opinione pubblica con un tweet. Ha iniziato per caso e senza computer: durante i Mondiali 2006 organizzava serate pallonare in cui raccontava agli amici gli scambi tra Klinsmann e Loew.
Nel 2009 l’esordio su internet, Germania-Finlandia: «Un successo inaspettato, decine di messaggi a ogni inquadratura: cosa ha detto?». Ha continuato e nel 2010 ha creato l’account che usa ancora e scoperto che il tifo e la lettura delle labbra potevano tornare utili per fare pressioni. Ride: «Il portavoce di Angela mi ascolta». Ha cambiato le abitudini della Germania, senza volerlo l’ha italianizzata perché da quando hanno scoperto di avere più di una talpa parlano con la mano davanti alla bocca, alla Cassano. La frase più ritwittata dell’Euro è l’urlo di Loew a Muller dopo un tiro sbagliato all’esordio: «Bravo, l’hai regalato».
Non c’è censura, Julia digita una lettera dopo l’altra così come le legge, il ct ha dovuto darsi un contegno, è come se si muovesse con i sottotitoli ed è proprio questo che piace alla blogger calciofila: «Abituare la gente all’idea che sottotitolare sia utile e divertente smuove qualche pensiero. Per i discorsi politici ora la tv pensa anche ai sordi e più la Germania gioca più devono stare attenti a quello che scrivo». E a quello che dicono.
Svela i segreti della squadra più seguita e le magagne del governo più considerato d’Europa, in contemporanea: «Il pallone ha una tale popolarità che dall’inizio dell’Europeo i miei contatti sono passati da 7 a 24 mila. Sono una vera tifosa, ho iniziato per gioco ma non nascondo che ora sfrutto la platea per sensibilizzare Angela Merkel sui problemi dei diversamente abili, perché questo Paese detta regole economiche, ma non ha leggi per i portatori di handicap, dovrebbero darsi una mossa». Il fatto che la Cancelliera sia praticamente una ultrà della Mannschaft non fa che aumentare il cortocircuito e trasformare l’indirizzo di Julia nel punto di incontro del momento. È diventata un riferimento della comunità on line ed è l’unica tedesca nella lista di chi è considerato in grado di muovere l’opinione pubblica con un tweet. Ha iniziato per caso e senza computer: durante i Mondiali 2006 organizzava serate pallonare in cui raccontava agli amici gli scambi tra Klinsmann e Loew.
Nel 2009 l’esordio su internet, Germania-Finlandia: «Un successo inaspettato, decine di messaggi a ogni inquadratura: cosa ha detto?». Ha continuato e nel 2010 ha creato l’account che usa ancora e scoperto che il tifo e la lettura delle labbra potevano tornare utili per fare pressioni. Ride: «Il portavoce di Angela mi ascolta». Ha cambiato le abitudini della Germania, senza volerlo l’ha italianizzata perché da quando hanno scoperto di avere più di una talpa parlano con la mano davanti alla bocca, alla Cassano. La frase più ritwittata dell’Euro è l’urlo di Loew a Muller dopo un tiro sbagliato all’esordio: «Bravo, l’hai regalato».
Non c’è censura, Julia digita una lettera dopo l’altra così come le legge, il ct ha dovuto darsi un contegno, è come se si muovesse con i sottotitoli ed è proprio questo che piace alla blogger calciofila: «Abituare la gente all’idea che sottotitolare sia utile e divertente smuove qualche pensiero. Per i discorsi politici ora la tv pensa anche ai sordi e più la Germania gioca più devono stare attenti a quello che scrivo». E a quello che dicono.