"I sordi sono davvero non autosufficienti?!?!?"
 
"I sordi sono davvero non autosufficienti?!?!?"
 
 Stamane leggevo un articolo pubblicato sul sito di Superabile, dal 
titolo "L'ENS compie 80 anni. Le battaglie non sono terminate".
 
 Durante la lettura, la parte che mi ha colpito di più è quella in cui Petrucci ha affermato come segue:
 
 "Chiediamo che il governo si occupi della categoria dei sordi - ha 
aggiunto Petrucci -. Abbiamo bisogno, però, che si occupi in maniera 
specifica dei sordi e che ci sia l'impegno del riconoscimento della 
Lingua dei segni per l'accessibilità completa che oggi noi non abbiamo. 
Se il governo non ci dà questo riconoscimento ci nega la comunicazione. 
In terzo luogo, il mondo del lavoro. L'integrazione totale, pari diritti
 con le persone udenti, perché fino ad oggi abbiamo sempre avuto grosse 
difficoltà e le assunzioni sono sempre minori. In quarto luogo, 
chiediamo un impegno nei confronti della scuola. I bambini sordi hanno 
bisogno di servizi completi fino all'università. Il governo deve 
occuparsi di queste cose, occuparsi delle fasce più deboli e di noi".
 
 Come socio e sordo, mi pare giusto pormi delle domande e riflessioni:
 
 - Sulla base delle affermazioni di Petrucci, noi sordi dovremmo essere “accompagnati” a vita?
 - Leggendo l'articolo, non si capisce se intendeva dire che TUTTI i 
sordi NON SONO AUTOSUFFICIENTI? Ovvero ci sono le fasce gravi di sordi 
con deficit intellettivi: se il Presidente Petrucci afferma questo e 
QUINDI anche lui SI AUTOESCLUDE ovvero, in altre parole: "sono sordo e 
quindi sono analfabeta". Insomma non dovrebbe fare neppure il presidente
 perché appunto sordo e si fa aiutare! Una perfetta contraddizione, 
direi!
 
 Se è così come penso io, allora è necessario organizzare
 un gruppo di esperti seri e professionali che spieghino la vera realtà 
dei sordi. Parla di partecipazione e pari opportunità nel lavoro o 
cultura, ma non ha creato NIENTE con gli esperti sordi!
 
 Secondo
 me, bisognerebbe far sì che si valorizzi pienamente l'accessibilità 
senza barriere ad esempio: bisogna conoscere la nostra arte - in tutti i
 sensi - e la lingua italiana senza vergogna e senza barriere, far 
mostrare il bello senza impedimenti e promuovere fin dalla scuola 
materna l'uso dei sussidi visivi e vari. (Mostrare il bello dei sordi, 
invece di focalizzarsi sempre sul bisogno di esser seguiti come dei 
poveretti, perché "sordità" non è solo "negatività", ma è tanto altro di
 buono e positivo).
 
 Per concludere, ricordo che - in occasione 
dell'assemblea interregionale tenuta a Padova - Petrucci aveva affermato
 che solo l'80% dei sordi non è capace di leggere e scrivere e per 
questo ci dobbiamo affidare agli udenti!  Ciò che disse a Padova, il 
signor Presidente, fu un'offesa per tanti. Come se Monti dicesse, ad 
un'assemblea pubblica:  qui gli eletti nei consigli comunali, regionali,
 provinciali sono tutti ladri!
 
 Dobbiamo fare come fecero i 
sordi della Gallaudet University di Washington: fuori dall'ENS tutti gli
 udenti portati da Petrucci, compreso il segretario nazionale, asceso a 
responsabile amministrativo e di fatto capo di tutti i segretari 
dell'ENS d'Italia, senza uno straccio di concorso!
 
 Quindi è proprio vero che noi sordi non siamo più autosufficienti!
 
 Un caro saluto,
 Giulio Scotto di Carlo
 
 
 
          
      
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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