Quando ero piccola, piu' spesso che ricevere un "Si'" come risposta, sentivo dire la parola "No" alle mie richieste.
"Posso comprare un'Atari?? Per favore, per piacere, mi rendo conto che costa tanto, ma io studio sempre, porto a casa dei bei voti, posso per favore avere un'Atari??"
"No, Jodi, se tu vuoi un'Atari, dovrai pagartela da sola. Io lavoro come un cane per sostenere tu e tua sorella, e io non ho i soldi da parte per comprare cose extra," mi disse la Mamma.
Volevo veramente tanto quella dannata Atari!
Tutti giocavano a Pac-man, Caterpillar, Frogger e Asteroids ed io ero l'unica senza un'Atari.
Percio', all'eta' di 13 anni iniziai a fare la babysitter. Ho fatto la babysitter per tutto il quartiere. Ho risparmiato i soldi del compleanno, e piano piano sono riuscita a mettere da parte 80 dollari
Il mio patrigno mi ha accompagnato al negozio. Mentre eravamo li', mi chiese se volessi comprare l'Atari usata dai miei fratellastri, funzionava bene quanto una nuova ma per la meta' del prezzo, ma io gli risposi di No. Io volevo un'Atari nuova. Avevo lavorato sodo per guadagnarmela e volevo una nuova, tutta mia.
Ho comprato l'Atari e mi sono innamorata di Frogger.
Sei mesi dopo andavano di moda dei maglioni colorati e tutti ce l'avevano nella mia scuola. Ho fatto la babysitter ogni weekend e ho guadagnato abbastanza soldi per comprare anche quello.
Quando avevo sedici anni, mio padre mi disse "Io ti comprero' una macchina se tu paghi l'assicurazione ogni sei mesi". L'assicurazione costava 380 dollari ogni sei mesi. Io giocavo a sport, studiavo e facevo la babysitter. Ho ringraziato mio padre e ho detto di si'. Ho preso un'altro lavoro ad un fast food. Io ho pagato la mia assicurazione ogni sei mesi e ho messo da parte altri soldi per cio' che mi serviva.
L'unico modo di proteggere me stessa da un "NO", e' stato di impegnarmi nel lavoro per poter trasformarlo in un "Si'".
Ho appena iniziato un libro "The Good Life" by Hugh Mackay che tratta il fatto che la nuova generazione che entra nel mondo di lavoro ha vissuto un'esistenza troppa protetta. I loro genitori gli davano talmente tanto incoraggiamento e cosi' tanti "Bravissimo", "Guarda come sei bravo", "Avra' sbagliato la Maestra, ma almeno hai fatto del tuo meglio", che quando la realta' del fallimento e la parola "NO" vengono sbattute nelle loro faccie e toccano le loro vite perfette, vanno subito in depressione.
Io ho sentito "Tu NON PUOI insegnare l'Inglese al tuo figlio".
Io ho sentito "Tuo figlio NON E' candidato per un impianto cocleare".
Io ho sentito "Ti do sei mesi in Italia prima che torni con la coda fra le gambe".
Io ho sentito "Tu NON ce la farai MAI senza il mio aiuto".
Io ho anche sentito dire "Senza di me sei INCAPACE".
Vorrei ringraziare la Mamma, il mio Babbo, il mio Patrigno, i miei Nonni e qualsiasi persona che mi abbia mai detto la parola "NO".
Io ho imparato il valore nel far diventare quel NO assordante, un "SI'" potente.
(Ringrazio Sofia Madyson Del Dottore per la traduzione dal testo originale in inglese.)