Friday, July 30, 2010

L'Impianto Cocleare: Dai Genitori ai Genitori

Ho scritto questo post due anni fa...ed ieri ho conosciuto Diane, John, Jessica ed Elena...Momento bellissimo. Abbiamo parlato sordita', impianto cocleare, famiglia, amore ed abbiamo parlato anche del futuro...

 

GRINTA
Scrivo tanti post cercando di aiutare i genitori di bambini più piccoli di Jordan per mandare un messaggio che con tanta fatica, pazienza ed amore...tutto è possibile. Ma chi mi aiuta quando Jordan attraversa quelle fasi di crescità micidiali dalle quali penso di non uscire mai? Beh, lei si chiama Diane...

...Ho una notizia sulla quale ho riflettuto per un paio di settimane. Ho esitato a condividerla perchè ho avuto bisogno di tutto questo tempo per afferrarla in un modo razionale.

Alla fine di Febbraio scorso, a John è stato comunicato che era stato selezionato per ricevere la Borsa di studio Presidenziale a VCU, che offre la copertura totale delle spese universitarie per 4 anni. Qualche giorno dopo ha ricevuto una comunicazione che lo informava che era riuscito ad accedere alla fase finale della competizione per la Borsa di Studio di Merito Nazionale (National Merit Scholarship Finalist). Circa una settimana dopo, John ha ricevuto una telefonata che lo informava che era stato scelto come Park Scholar, che include la copertura totale delle spese per 4 anni alla NCSU. La Borsa di studio Park è molto competitiva ed i candidati devono passare attraverso un rigoroso processo selettivo con molte sessioni di esame, valutazione da parte di commissioni e colloqui con il Direttore del Programma e persino con il Presidente dell’Università.
La borsa di Studio Park include tutte le spese come: vitto e alloggio, libri, tasse scolastiche, spese personali e di viaggio, un computer e viaggi di studio all’estero. Più che il premio economico, tuttavia sono importanti le opportunità che sono associate ad essa. Ci sono ritiri, tirocini, e periodi trascorsi insieme a magistrati della Corte Suprema, US Senatori, Procuratori Generali, oltre alle opportunità di servire la comunità attraverso le varie iniziative della Park scholar. Io penso che nessuno di noi si sarebbe ragionevolmente aspettato che John sarebbe stato selezionato per questo incredibile programma. Onestamente, quando ha presentato la domanda, lui ha pensato “Chi non risica, non rosica”.

Devo ammettere che questa notizia mi ha provocato una forte reazione emotiva che non provavo da anni con pianti disperati. Mi sto emozionando anche adesso che scrivo. Quando lo guardo, io vedo ancora il piccolo bambino che non poteva parlare. Io sento ancora le voci di tutte le persone che mi dicevano che non avrebbe mai parlato, che era ritardato mentale con la possibilità che fosse anche autistico, che sarebbe dovuto andare alla Scuola Statale per Sordi, dove sarebbe stato “tra i suoi simili”, e che io e suo padre saremmo stati accusati di molestie nei suoi confronti per insistere nel volerlo far parlare e nel volere per lui la stessa educazione degli altri bambini integrandolo in una classe. E adesso io vedo il giovane uomo che è diventato.

John ha sollevato il problema della sua sordità solo brevemente in un trattato che ha allegato ad una delle sue applicazioni. Dopo quella volta non ne ha più parlato. A volte mi chiedo se gli sia mai stata fatta qualche domanda in riguardo alla sordità da parte delle commissioni d’esame o se le stesse fossero al corrente della sua situazione e lo trattassero in maniera diversa. Lui ha dovuto affrontare una serie di esami orali da parte della commissione (cercate di immaginarlo seduto da solo in una stanza di fronte a quattro perfetti sconosciuti che gli facevano domande a raffica che richiedevano di pensare e rispondere molto rapidamente) per arrivare ad essere uno dei finalisti all’ultimo stadio della competizione. Per lui era normale pensare che la situazione che stava vivendo era la stessa che stavano vivendo gli altri finalisti.

Poi, i 100 finalisti hanno dovuto passare un weekend alla NCSU, partecipando ad una lunga e stressante giornata con molte sessioni d’esame, con una attività di gruppo per risolvere problemi ecc. Lui ha affrontato tutto questo in maniera del tutto indipendente, confidando solo nel suo IC ed il suo apparecchio acustico. Ancora una volta è stato trattato alla stregua degli altri finalisti. Mi ha detto che credeva che le persone coinvolte non sapessero neanche della sua situazione. Questa cosa a lui andava bene perchè voleva essere accettato o respinto sulla base delle sue capacità. Quello è stato il nostro obbiettivo durante questo percorso, anche se io non mi sarei mai potuta immaginare, neanche nei miei sogni più incredibili, di arrivare a questo punto.

Noi siamo molto grati per le opportunità che gli sono state date. Siamo anche incredibilmente meravigliati da lui e da come abbia lavorato duramente per arrivare a questo punto. Siamo anche grati per la gentilezza ed il supporto che abbiamo ricevuto negli anni e che lo hanno aiutato ad arrivare fino a qui. Quelli di voi che ci conoscono sanno di tutte le sfide e le difficoltà che abbiamo superato come una famiglia. Sfide che anche John ha sempre affrontato e superato grazie alla sua determinazione innata, il suo modo di lavorare sempre duramente ed il suo spirito ottimista. Dio lo ha benedetto senz’altro.

E’ stato molto duro assorbire tutte queste notizie. In un periodo di dieci giorni gli sono state offerte due prestigiose borse di studio ed è stato nominato Finalista del National Merit Scholarship. Confesso che ho avuto dei pensieri irrazionali. Sembrava troppo bello per essere vero. Ad un certo punto, credevo proprio di sognare e che al momento del risveglio, niente di tutto questo sarebbe realmente accaduto. E mentre mi sono sempre rifiutata di ascoltare tutte quelle persone nella sua vita che hanno insistito a dire che nulla sarebbe stato possibile perchè era sordo, allo stesso tempo mi sono sempre chiesta se sarebbe mai arrivato il momento in cui qualcuno si fosse reso conto di tutte le sue capacità. Adesso credo che qualcuno lo abbia fatto.

John mi ha detto che ha visto una maglietta ad una recente competizione atletica con su scritto, “Tu non hai dimostrato a tutti coloro che dicevano che non ce l’avresti fatta che si erano sbagliati... Tu hai dimostrato a tutti coloro che credevano in te che avevano ragione.” Lui ha deciso di vederla così.

Grazie di avermi dato la possibilità di condividere con voi...

 

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