Tuesday, June 4, 2013

La Salsa e Sordita'!!!

 
Era gennaio quando Nicola mi propose, per la prima volta, di realizzare un progetto insieme. Sapeva che io ballavo ed anche lui aveva seguito vari corsi. Da lì la proposta: "prepariamo uno spettacolo!" All'inizio ero scettica: ballare è stata la mia passione per un anno, poi lasciai. Da allora sono passati quattro anni. Non ricordavo più i passi, avevo dimenticato le figure. Ma Nicola mi incoraggiò: proviamo! 
Accettai. Era febbraio quando ci vedemmo per dare vita a questo progetto. Una pen drive con le musiche ed un foglio di carta per buttare giù una bozza. E, via, verso un locale latino per togliere le mie scarpe dal chiodo e rispolverare passi e figure. Peccato solo che il Kuku era chiuso: e, certo, il primo febbraio era un pò difficile trovare aperto un locale estivo! Ops! Ma non ci fermammo davanti a quella steccionata. E, la sera dopo, al Fortino, scoprimmo che, un pò di musica era ancora nel mio sangue ed eravamo sintonizzati sulle stesse frequenze. Salviamo, sulla pen drive, le musiche e, sul foglio di carta, la bozza comincia a diventare sempre più una scaletta. Comincio a crederci: ce la possiamo fare.
Ci rivedemmo più di due mesi dopo, a fine aprile. Non ricordavamo più niente ed io, certo, non avevo ripreso a ballare. Le scarpe che avevo tolto dal chiodo per un weekend, le ho riappese per i due mesi successivi. Ma, quella volta, nel riprendere le scarpe, la polvere era poca. Le indossai, di nuovo, e via, in direzione del Barriga's. La musica scorre sempre più fluida nelle nostre vene ed i nostri corpi formano figure in una naturale ed inaspettata sintonia, sulle stesse frequenze di due mesi prima. Ce la possiamo fare: non è più solo una speranza, è ormai una certezza. Un mese dopo abbiamo una data per il nostro spettacolo: 2 giugno. 
E' fine maggio, ormai. Decidiamo di inserire, anocra una volta, la pen drive nello stereo e il foglio di carta diventa, tra le mani di un ingegnere, un foglio di excel con una struttura perfettamente studiata. Dal foglio di excel alla realtà, la struttura si è trasformata in una coreografia che è ormai parte di noi. Ce la possiamo fare: alla certezza decidiamo di unire anche un pò d'improvvisazione. La sintonia c'è e, ritorvandola anche al Sorelle Ramonda, lasciamo che sia essa a condurci. In un perfetto equilibrio tra impegno e divertimento, tra coreografia ed improvvisazione: è così che ci ritroviamo a poche ore prima dello spettacolo. E' il primo giugno, manca un giorno al nostro spettacolo. Proviamo per l'ultima volta prima di decididere di lasciare la pen drive nello stereo e il foglio di excel sul tavolo. 
Torniamo là, dov'eravamo tre mesi prima: la steccionata del Kuku riapre proprio quella sera. Sono le 22, il locale sta appena cominciando a riempirsi. Poche persone ai lati di una pista ancora vuota, i più sorseggiano un drink al bar. Il dj sta ancora sistemando la sua consolle, il tecnico controlla l'impianto di illuminazione. Guardo Nicola, gli dico: "Siamo abbastanza matti da poter fare anche questo!" 
 Vado dal dj, chiedo una canzone, la mette su. E, lì, in mezzo a quella pista vuota improvvisiamo lo spettacolo che presenteremo il giorno dopo. Le persone, tutt'intorno, ci osservano. Noi ci divertiamo e balliamo. Ce la possiamo fare: abbiamo inaugurato il Kuku. La canzone finisce, la musica no. Continuiamo a ballare: salsa e bachata, bachata e salsa. Un ballo dietro l'altro e la gente, sempre più numerosa, si ferma ai lati della pista incuriosita. Rido, guardo Nicola: "Se solo sapessero che siamo sordi!" Pian piano, anche quelle persone cominciano a ballare intorno a noi.
Solo dopo un'ora la pista s'è riempita. ed è allora che dico a Nicola "Vuoi sapere una cosa? Mi si era scaricata la batteria, mentre ballavamo." Si ferma, mi dice "Andiamo a cambiarla." Gli rispondo "Prima finiamo questo ballo. Sono andata avanti, fino adesso, in silenzio, seguendo il ritmo con il cuore." Finiamo di ballare ed usciamo dalla pista perchè io possa cambiare la batteria. 
Questa volta non vado in bagno, non mi allontano. Forse qualcuno mi vedrà mentre cambio la batteria. Ma che importa? Sì, sono sorda. Ed ho bisogno di cambiare la batteria. Ma ho ballato in mezzo alla pista vuota. Ho ballato quando la batteria s'è scaricata, facendomi tornare nel mondo del silenzio. Continuerò a ballare quando cambierò la batteria per tornare nel mondo dei suoni. 
Perchè questo mondo lo amo, sapete? Lo amo così, con i suoi suoni ed i suoi silenzi. E, il giorno dopo, è arrivato il momento dello spettacolo. Ce la possiamo fare. Ce l'abbiamo fatta. Perchè abbiamo voluto realizzare questo progetto? Per dirvi: ce la potete fare. Voi, come noi. E, il prossimo spettacolo, lo realizziamo tutti insieme: una rueda al ritmo della vita.

Sentire la musica non è solo ascoltare una melodia e ballare non è solo seguire il tempo; sentire la musica è lasciare che entri in te quando la ascolti e ballare al ritmo del tuo cuore.
Chiudi gli occhi, ascolta la vita.
E, mentre balli, amala: è la tua vita!
Sta suonando per te, sta cantando la tua canzone!

"La vita non è aspettare che passi la tempesta,
ma imparare a ballare sotto la pioggia!"
(M.Gandhi)

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